“A me riempiono di gioia i successi di coppia, soprattutto quelli misti, perché sono emblematici di quel concetto del rispetto, della parità, dell’unione, degli sforzi per un obiettivo comune. Sono stati davvero bellissimi”. Claudia Giordani, vicepresidente del Coni, stamattina era a Linate ad attendere le giocatrici della nazionale di volley, fresche di oro. Con lei tanti ragazzi che praticano questo sport a livello amatoriale. Un abbraccio di sport e passione, al loro arrivo. E un mazzo di fiori per ciascuna di loro. Nell’attesa del loro arrivo, abbiamo condiviso con Giordani un bilancio dell’impegno della delegazione a Parigi: “Un esempio di rispetto e fiducia – dice, soffermandosi sulle vittorie negli sport di coppia -. Il messaggio lanciato è che insieme si può fare sicuramente più che da soli. Questo che mi piace tantissimo”.
Quale bilancio possiamo trarre da queste Olimpiadi per la delegazione azzurra?
Un grande orgoglio, un grande onore aver condiviso questa esperienza olimpica così avvincente, così entusiasmante, dove davvero la squadra italiana si è espressa con tutto il cuore, con tutta la passione dello spirito olimpico. Davvero un grande grazie a tutti e a tutte per questo risultato sicuramente importante a livello di medagliere, ma soprattutto per aver dimostrato quanto l’Italia dello sport sia protagonista a livello mondiale.
Secondo lei perché le nostre nazionali hanno veramente onorato lo spirito olimpico?
Lo sport da solo non può creare la pace, però può essere un esempio per costruire una cultura di pace, di unione, di gioia, di speranza, di coraggio. Tutti quegli elementi che sono importantissimi per le nuove generazioni. Proprio questo lo spirito olimpico cerca di trasmettere continuamente tutti i giorni. E tutti coloro che operano, lavorano, si danno da fare, sono al servizio delle famiglie, dei più piccoli, fanno quotidianamente. È a loro che va un grande merito perché questi risultati sono frutto ovviamente di un movimento ciascuno nelle proprie discipline, nel proprio settore sportivo. Sono frutto appunto di un lavoro costante, lungo, continuativo che da sempre lo sport italiano è in grado di proporre.
Di quali valori gli atleti si sono fatti portatori?
La solidarietà, l’amicizia, l’unione, il rispetto. Sono quei valori che la nostra squadra da sempre riesce ad interpretare al meglio. Sì, gli episodi sono importanti, sono dei messaggi forti, però al di là di questo c’è proprio una mentalità, una gioia di seguire le proprie passioni, la gioia di stare insieme. Il medagliere racconta una storia di grandi successi, ma nello stesso tempo tutta la rappresentativa italiana, tutti i 400 ragazzi e ragazze, che sono riusciti a qualificarsi per questi giochi, sono tutti quanti uno per uno, una per una, da ringraziare per quello che hanno fatto e per quello che continueranno sicuramente a fare assieme alle loro società di appartenenza, assieme a tutto il movimento sportivo italiano.
Dalle Olimpiadi è partito questo grande appello alla pace…
Le preoccupazioni all’inizio di questa edizione c’erano. Tante preoccupazioni di tipo anche organizzativo, sicuramente la sicurezza e quant’altro. Però bisogna dire che tutto il mondo si è immerso nello spirito olimpico. Purtroppo la tregua non è stata rispettata, però lo sport ha dato l’esempio: ha fatto vedere immagini e ha raccontato storie emblematiche. Ha fatto vedere che il percorso è possibile e ha reso tutti un pochino più consapevoli su quello che potrebbe essere un mondo migliore.
Tornando invece allo sport, il successo più bello italiano?
Sono tutti straordinari davvero, successi e non successi. Tutti si sono espressi al loro massimo, purtroppo alcune alcuni e alcune non sono riusciti ad arrivare al momento più importante, nella forma migliore. Molti hanno avuto anche difficoltà, altri invece sono stati successi inaspettati, quindi l’Italia ha dimostrato di essere una protagonista a livello multidisciplinare.
Sono 20 gli sport in cui l’Italia ha primeggiato e soprattutto non posso non sottolineare il grande contributo delle atlete, delle donne che hanno dimostrato ancora una volta – se ce n’era bisogno – di essere all’altezza di questo grande appuntamento e hanno contribuito in maniera determinante a questa avventura così speciale.
Ultima domanda, come state accogliendo le nostre pallavoliste?
Siamo qua in tanti. Ci sono tanti bambini, tanti bambine, tante società rappresentative di società del territorio. La Federvolley, il Comitato provinciale di Milano e il Comitato regionale di Lombardia hanno voluto organizzare questa accoglienza appassionata proprio per dare anche l’opportunità a questi giovanissimi di incontrare le grandi campionesse protagoniste di questa pagina di storia fantastica. Sicuramente molti qua ho sentito che raccontano come ieri hanno anche pianto per l’emozione quando la partita è finita. Anche per i dirigenti, per i tecnici, è un momento storico sicuramente. Un qualcosa che ripaga anche tanti sforzi, tanto lavoro, tanta passione che contraddistingue tutti quelli che operano il mondo dello sport. Oggi le atlete riceveranno un mazzo di fiori in dono da parte di un gruppo di ragazzi e ragazzine, che avranno modo di incontrare le loro beniamine.