America Latina: Celam, concluso congresso “Teologia in chiave sinodale per una Chiesa sinodale”. Dom Spengler, “futuro della Chiesa è in qualche modo nelle nostre mani”

(Foto Celam)

“Teologia in chiave sinodale per una Chiesa sinodale” è il titolo del congresso teologico latinoamericano promosso dal Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) a Bogotá, da venerdì 9 agosto a ieri, domenica 11 agosto. L’evento intendeva promuovere una maggiore comunione nel cammino della riflessione teologica cattolica dal punto di vista del continente, rivolto soprattutto a rappresentanti di università e istituti teologici, teologi e teologhe di organismi ecclesiali e società teologiche a livello nazionale e continentale.
“Il futuro della Chiesa, forse oserei dire, è in qualche modo nelle nostre mani, quindi è un privilegio partecipare a questo momento che stiamo vivendo, costruendo insieme, dialogando, pregando, conoscendoci, tenendo presente la posta in gioco”. Queste le parole del presidente del Celam, dom Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre durante la conferenza stampa di presentazione del congresso, alla quale ha preso parte, in modalità virtuale, anche il Sir. “Dobbiamo essere in grado di collaborare in modo positivo affinché la Chiesa possa svolgere la sua missione nel mondo e nella società”, ha aggiunto l’arcivescovo.
Padre Carlos María Galli, decano della Facoltà di Teologia dellUniversità Cattolica Argentina, coordinatore dell’équipe teologico-pastorale del Celam, ha spiegato che questo Congresso si è svolto con l’obiettivo di collegare le istituzioni teologiche della regione e di dare un contributo al processo sinodale, avvertendo che uno degli obiettivi espliciti di questo Congresso, in cui sono presenti più di 200 persone di persona e 1.600 a distanza, è quello di favorire la costruzione di una rete che riunisca tutte le istituzioni teologiche dell’America Latina e dei Caraibi.
Tra gli intervenuti, don Dario Vitali, docente di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana, il quale ha sostenuto che l’identificazione della Chiesa con il popolo di Dio è il più grande guadagno di tutto il processo sinodale, perché “è a partire dal soggetto che si ripensa la forma della Chiesa, si aprono nuovi scenari, si attuano riforme”. In una successiva relazione, il gesuita venezuelano Pedro Trigo ha condiviso tre sfide che ogni teologo deve considerare alla luce dei “segni dei tempi di oggi”: accogliere il Concilio Vaticano II, vivere la fede in modo autentico e comprendere il tempo presente per promuovere “ciò che è umanizzante”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori