La Life Support di Emergency ha effettuato un secondo soccorso nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 9 agosto, dopo il primo salvataggio realizzato nella notte tra l’8 e il 9 agosto, portando in salvo altri 28 naufraghi in acque internazionali della zona Sar maltese, nel Mediterraneo centrale. Lo precisa l’organizzazione in una nota odierna. “Nelle due operazioni sono state soccorse e portate al sicuro a bordo in totale 65 persone”. “La segnalazione del secondo caso di imbarcazione in difficoltà è arrivata ieri, venerdì 9 agosto, intorno alle 10 del mattino e la Life Support, a cui era già stato assegnato Ortona come porto di sbarco dall’Mrcc italiano (Maritime Rescue Coordination Center), ha fatto subito richiesta di poter cambiare rotta per recarsi al nuovo caso segnalato. Le autorità hanno accordato l’autorizzazione a ritardare l’arrivo nel porto assegnato”. L’imbarcazione, descritta come un gommone sovraffollato, “inadatto a compiere la traversata del Mediterraneo”, è stata individuata dal ponte di comando della Life Support alle 19.45 circa di venerdì 9 agosto. Sono quindi iniziate le operazioni di soccorso, che sono terminate alle 20.40 con il trasferimento di tutti i naufraghi al sicuro a bordo”.
“Entrambi i casi erano stati segnalati da Alarm Phone – spiega Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support -. La prima operazione di soccorso è stata realizzata nella notte: una barca in vetroresina con 37 persone a bordo, di cui un minore non accompagnato. Una volta completato l’intervento abbiamo ricevuto l’indicazione di Ortona come porto di sbarco da parte delle autorità italiane. Dopo aver ricevuto una seconda segnalazione di una barca in pericolo abbiamo ricontattato le autorità, che ci hanno accordato il permesso di ritardare l’arrivo al porto assegnato. Siamo quindi andati verso il secondo caso di imbarcazione in difficoltà e siamo riusciti a trovarla dopo 10 ore di ricerca”.
I naufraghi soccorsi nel secondo intervento della giornata sono 28, di cui una donna, tre minori accompagnati tra cui un bambino di tre anni, e sei minori non accompagnati – provengono da Siria ed Egitto, paesi colpiti da guerra, violenza, precarietà economica e politica. “Problematiche analoghe si riscontrano anche in Eritrea e Bangladesh, da dove, oltre alla Siria e all’Egitto, sono scappate le 37 persone soccorse con il primo intervento della giornata di ieri”.
“Erano tutti molto provati da tre giorni di navigazione – racconta Sauro Forni, infermiere a bordo e responsabile delle attività cliniche della Life Support –. Un ragazzo aveva evidenti segni di disidratazione, tante persone presentavano ustioni solari e ustioni chimiche da miscela tra carburante e acqua di mare. Il bambino sta bene, è vivace e ha voglia di giocare. Continueremo a monitorare le condizioni di salute di tutti”.
Dopo aver completato il soccorso e aver informato le autorità competenti, alla Life Support è stata confermato il pos (place of safety) di Ortona come porto di sbarco, dove l’arrivo è previsto il 13 agosto.
“Attiva nel Mediterraneo centrale dal dicembre 2022, la nave di Emergency sta compiendo la sua 23° missione di ricerca e soccorso. Fino ad oggi ha salvato un totale di 1.962 persone”.