Comunità del diaconato: messaggio nel segno della speranza. Gli impegni assunti e un progetto per il Libano

“La riflessione sulla nostra missione diaconale accresce l’importanza dei temi trattati in questo convegno e sono gli elementi da approfondire per andare avanti, dando tempo al confronto, ascoltando tutti, raccogliendo la voce di chi non ha voce, concretizzando in proposte il desiderio di partecipazione”. Così nel messaggio finale del 29° appuntamento nazionale della Comunità del diaconato in Italia, svoltosi ad Assisi, dal 5 all’8 agosto. Ecco le “consegne” che scaturiscono “dal nostro convenire di questi giorni”. Sette i punti precisati: rivitalizzare la nostra identità e la nostra missione nella Chiesa italiana; collaborare con le Chiese locali e regionali, declinandolo le nostre iniziative ed attività nelle diverse realtà territoriali; costruire percorsi formativi, per quanto ci compete come Consiglio nazionale, attraverso la realizzazione di convegni, seminari di studio e incontri territoriali; curare in modo particolare i rapporti con i delegati diocesani per uno scambio fruttuoso di esperienze e di problemi emergenti come le comunità parrocchiali in assenza di presbitero; collaborare con diverse realtà ecclesiali soprattutto con alcuni uffici della Cei, dove i diaconi sono maggiormente impegnati: pastorale familiare, sociale, della salute, Caritas; concretizzare i segni rilevanti di novità, accompagnando i processi che si andranno a porre in essere attuando lo Statuto rivisto, in attesa di approvazione della Cei; valorizzare la ricchezza delle diversità per creare cose nuove, sempre fedeli a Dio e all’uomo nell’ottica di una compiuta corresponsabilità. “Inoltre vogliamo proseguire, anche se il momento è particolarmente delicato, il progetto avviato con la Caritas del Libano dove si pensava anche di realizzare un incontro con i diaconi del Medio Oriente/Mediterraneo”.

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