Africa del Sud: Amnesty International e Human Rights Watch, “porre fine alla repressione di massa nello Zimbabwe”

In vista del vertice della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (Southern African Development Community – Sadc), previsto il 17 agosto ad Harare, Amnesty International e Human Rights Watch hanno esortato le autorità dello Zimbabwe a porre fine alla repressione nei confronti dell’opposizione politica e della società civile.
Le due organizzazioni per i diritti umani hanno sollecitato le autorità zimbabweane a scarcerare immediatamente e senza condizioni tutte le persone arrestate per aver esercitato i propri diritti e a indagare tempestivamente ed efficacemente sulle accuse di maltrattamenti e torture ai danni dei detenuti, assicurando che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni in processi equi.
La Sadc deve urgentemente chiedere la fine dell’attacco in corso ai diritti umani, proprio mentre si prepara a trasferire la guida dell’organizzazione al presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa.
“Dalla metà di giugno, le autorità dello Zimbabwe hanno attuato una massiccia repressione del dissenso. Finora, sono state arrestate più di 160 persone, tra cui parlamentari, altri esponenti dell’opposizione, leader sindacali, studenti e giornalisti”, ha dichiarato Khanyo Farise, vicedirettrice di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale.
“Le forze di polizia hanno lanciato gas lacrimogeni in una residenza privata, picchiato persone in maniera talmente aggressiva da rendere necessari ricoveri ospedalieri, fatto sparire persone per ore e torturato i detenuti. Le autorità devono immediatamente porre fine a queste violazioni dei diritti umani e scarcerare tutti i prigionieri”, ha aggiunto Farise.
Secondo Amnesty International e Human Rights Watch è necessario che i leader degli stati della Sadc prendano posizione contro le violazioni dei diritti umani commesse dal governo dello Zimbabwe e chiedano che le autorità cambino rotta liberando tutti coloro che sono stati arrestati ingiustamente, prima che la situazione peggiori ulteriormente. È necessario che il presidente João Lourenço dell’Angola, attuale presidente della Sadc, e il presidente zambiano Hakainde Hichilema, che presiede l’organismo che si occupa di cooperazione in materia politica, di difesa e di sicurezza, si facciano sentire.
“Le gravi violazioni cui stiamo assistendo, tra cui attacchi violenti, rapimenti, torture, arresti arbitrari e altro ancora contro l’opposizione, chi critica il governo e le persone attiviste, sono solo l’ultimo esempio del fallimento del governo del presidente Mnangagwa nel promuovere, proteggere e rispettare i diritti umani fondamentali”, ha dichiarato Idriss Ali Nassah, ricercatore per l’Africa di Human Rights Watch.
“L’intensificarsi della repressione e lo smantellamento delle libertà fondamentali nello Zimbabwe sono direttamente collegati all’organizzazione del vertice della Sadc ad Harare da parte del governo”, ha aggiunto Nassah. “Questo crea un pericoloso precedente per l’impegno per i diritti umani della Sadc, sotto la futura presidenza del presidente zimbabweano Mnangagwa”.
“La Sadc deve immediatamente occuparsi della repressione in Zimbabwe e sfruttare l’occasione del vertice di Harare e della presidenza di turno di Mnangagwa per promuovere il rispetto dei diritti umani in tutta la regione, in linea con il trattato dell’organizzazione stessa”, ha concluso Nassah.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori