Venezuela: mons. González de Zárate (presidente dei vescovi), “il Consiglio nazionale elettorale non ha dato fiducia agli elettori. Prevalgano i valori democratici”

“Il Consiglio nazionale elettorale non ha dato fiducia all’elettorato mostrando i verbali e fornendo dettagliatamente i risultati delle elezioni e ciò ha generato tensioni e manifestazioni a cui ha fatto seguito un atteggiamento intollerante da parte delle autorità, che ha portato alla detenzione di 1.000 persone e ad una narrativa che non corrisponde all’atteggiamento dei venezuelani, che vogliono solo vivere in armonia e pace”. Lo ha detto mons. Jesús González de Zárate, presidente della Conferenza episcopale venezuelana (Cev), in un’intervista all’emittente colombiana Blu Radio: “Guardiamo alla realtà con attenzione costante e preoccupazione perché la volontà popolare ha espresso la sua vocazione democratica. Le elezioni del 28 luglio sono state accompagnate da manifestazioni, clima di tensione costante e i numeri non sono chiari”. Il presidente dei vescovi colombiani ha spiegato che le relazioni tra Stato e Chiesa in Venezuela “sono molto limitate”: “Non ci è data l’opportunità di entrare in dialogo su questioni politiche né su questi casi di tensione sociale”. Ha poi ricordato che la presidenza della Cev è stata in visita ad limina in Vaticano i primi di luglio e ha avuto un lungo incontro con Papa Francesco e con la Segreteria di Stato per parlare della realtà venezuelana. “Il Papa ci segue da vicino”, ha detto, ma finora “non è stata possibile una mediazione della Chiesa locale o della Santa Sede”. “La speranza di tutto il popolo venezuelano è che prevalgano i valori democratici”, ha concluso.
Intanto le organizzazioni per i diritti umani Provea e Human rights watch parlano di almeno 24 persone morte nelle proteste seguite alle elezioni presidenziali. In almeno nove casi i “colectivos”, gruppi di civili armati, che vengono identificati da testimoni come possibili responsabili delle morti. È stata anche arrestata la leader dell’opposizione venezuelana Mari’a Oropeza, collaboratrice regionale dell’anti-chavista Edmundo Gonza’lez Urrutia, secondo quanto denunciato dall’ex deputata Mari’a Corina Machado, che ha chiesto il suo rilascio “immediato”.

 

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