Argentina: “curas villeros”, “sempre più persone senza lavoro, urgente unirci per fare dell’occupazione una priorità”

Forte appello contro la disoccupazione in Argentina da parte dei “curas villeros”, i sacerdoti dei quartieri popolari, in occasione della festa di san Gaetano (Cayetano in spagnolo), molto sentita in Argentina e soprattutto a Buenos Aires, che si tiene il 7 agosto. I sacerdoti riprendono i contenuti di un comunicato diffuso, nella medesima occasione, cinque anni fa: “In quell’occasione, avevamo parlato di povertà strutturale e di sconforto sociale. Dicemmo anche che la crisi sociale e la precarietà del lavoro si traducono in problemi comunitari di ogni tipo e che una strada imprescindibile da percorrere è la generazione di occupazione. A distanza di cinque anni vediamo che la situazione non è migliorata”. Anzi. “Oggi vediamo che il lavoro sta cadendo come un domino. I lavoratori statali sono stati licenziati e non riescono a trovare lavoro. Molte persone nei nostri quartieri popolari vivevano nei cantieri o in lavori saltuari, che ora non esistono più. Molti lavoratori delle cooperative che sono stati licenziati sono caduti nell’indigenza. Le grandi aziende escludono i lavoratori, cercando di ridurre gli effetti della recessione, oppure scelgono di lasciare il Paese”.
Perciò, i sacerdoti rivolgono un accorato appello: “I vicini e le famiglie dei nostri quartieri sono angosciati dalle prospettive di trovare lavoro. Dalla nostra missione pastorale, vediamo l’urgente necessità di unirci come società per fare dell’occupazione una priorità. Nessuno può rimanere indifferente a questa situazione, che colpisce gran parte della nostra popolazione, soprattutto i sempre più poveri. Il declino dell’industria argentina, dei mercati locali e dell’economia popolare ha lasciato una scia di persone sul ciglio della strada. L’economia non viene rimessa in carreggiata solo per assecondare i grandi numeri della macroeconomia”.
E aggiungono: “Sapendo che ci trasciniamo questo problema da molto tempo e vedendo che la situazione non migliora, incoraggiamo coloro che governano nelle diverse giurisdizioni, gli imprenditori e i diversi attori sociali a cercare un consenso per adottare misure positive a favore dei nostri fratelli e sorelle disoccupati”.

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