Diocesi: mons. Oliva (Locri-Gerace), dal santuario dello Scoglio la Chiesa chiede di “tornare a credere nel Gesù totale, che si fa incontrare, guarisce e perdona”

“È il primo pellegrinaggio che facciamo come Chiesa diocesana, dopo il riconoscimento ufficiale di questo luogo mariano da parte del Santo Padre attraverso il Dicastero per la Dottrina della fede. Questo incontro di preghiera è stato programmato di concerto con la Santa Sede per ringraziare il Signore del dono ricevuto”. Lo ha detto ieri sera il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, presiedendo una solenne  liturgia  eucaristica di ringraziamento presso il santuario Nostra Signora dello Scoglio in Santa Domenica di Placanica (Rc), dopo il riconoscimento dell’“esperienza spirituale dello Scoglio”. “Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ha fatto germogliare i fiori tra le rocce, in un deserto ha fatto sgorgare acqua pura, ha dispensato tante grazie spirituali, manifestando attraverso Maria la sua infinita misericordia. Tutta la nostra chiesa diocesana ringrazia papa Francesco per questo momento di grazia e di festa”, ha aggiunto il presule esprimendo, “come mai fatto prima”, come Chiesa diocesana “la nostra gratitudine e vicinanza spirituale a fratel Cosimo, che ha consacrato tutta la sua vita alla missione che Maria gli ha affidato”. Con il decreto del Dicastero per la Dottrina della fede la Chiesa – ha sottolineato mons. Oliva – ha riconosciuto che “anche nell’esperienza mariana dello Scoglio c’è stata tanta ricchezza di vita e di grazia dispensata dallo Spirito Santo. Molti fedeli venuti allo Scoglio attraverso lettere, e-mail, testimonianze dirette raccontano delle loro esperienze di conversioni dopo essersi allontanati dalla pratica religiosa, di riscoperta della vita sacramentale, del dono di una guarigione insperata. Il tutto grazie all’intercessione della Vergine Immacolata e alle preghiere di fratel Cosimo”. Commentando il Vangelo del giorno mons. Oliva ha detto che nel “poco” che abbiamo allo Scoglio “s’è manifestata la grazia e la benevolenza di Dio. La nostra Chiesa diocesana gioisce per questo e ringrazia Dio che sceglie come interlocutori privilegiati i poveri e gli umili, le periferie esistenziali, i luoghi sperduti e solitari”. In questo luogo fratel Cosimo ha cercato di rispondere ai bisogni dei fedeli “con la preghiera, non illude né indica formule magiche, invita ad aver fede”. Con il riconoscimento la Chiesa ci chiede di “tornare a credere nel Gesù totale, che si fa incontrare, guarisce e perdona. È l’esperienza che possono vivere i pellegrini che vengono al Santuario dello Scoglio”. La missione che Maria affida “attraverso l’opera fondata da fratel Cosimo – ha quindi spiegato mons. Oliva – è rendere questo luogo ‘una finestra verso il cielo’, un luogo dove attraverso la mediazione di Maria s’incontra la misericordia del Padre”. Dallo Scoglio “può riflettersi l’immagine positiva di una Calabria accogliente, capace di far tesoro delle risorse e bellezze del suo territorio. Sono certo che d’ora in avanti si farà attenzione ad esso, rendendolo meglio accessibile attraverso scelte infrastrutturali e recettive, di largo respiro”.

 

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