“8 agosto 1956: nell’aria si diffonde il suono angosciante delle sirene che annunciano un incidente alla miniera Bois du Cazier, a Marcinelle. In quel momento non si sa ancora, ma è una strage: 262 morti, di cui 136 italiani. La tragedia innesca una serie di riflessioni sulla sicurezza e accende i riflettori sulle condizioni lavorative e di vita dei minatori: sono in prevalenza stranieri che hanno lasciato i loro Paesi per fuggire dalla povertà”. A distanza di molti anni, Maria Laura Franciosi intervista i sopravvissuti e le loro famiglie, ma anche tanti altri minatori emigrati in seguito all’accordo uomo-carbone con l’Italia, e confeziona un volume “che parla di miniere e lavoro, certo, ma anche di sacrificio, amore, integrazione, razzismo, malattia, speranze, passato e presente”. Lo si legge in un comunicato che annuncia la presentazione della riedizione del libro “Per un sacco di carbone”, pubblicato da Edizioni San Paolo in versione aggiornata. L’evento è fissato per giovedì 8 agosto, alle 14.30, presso la sala Amercoeur del Museo Bois du Cazier, in Rue du Cazier 80, a Charleroi, in Belgio.
“Le vicende narrate in questo libro si intrecciano a più riprese con la storia delle Acli, che, prima e dopo la tragedia, da oltre ottant’anni sono state sempre al fianco degli italiani emigrati, sostenendoli in ogni aspetto della vita professionale e quotidiana”.
Con l’autrice, interverranno Jean-Louis Delae, storico, direttore du Bois du Cazier (2001 – 2023); Michele Ottati, presidente delle Acli Belgio; Toni Ricciardi, parlamentare, storico delle migrazioni e delle catastrofi all’Università di Ginevra; Emiliano Manfredonia, presidente della Federazione Acli internazionali.