“Finanziamenti d’emergenza per i programmi alimentari e nutrizionali nelle regioni più colpite del Sudan”: a chiederli è Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale, che in una nota ricorda che “in alcune zone del Sudan, la popolazione riceve poca o nessuna assistenza, soprattutto a causa degli ostacoli che le organizzazioni umanitarie incontrano nel fornire aiuti. I prodotti di base non raggiungono i mercati e le persone non hanno più scorte dopo tanti mesi di conflitto”. Secondo il rapporto sulla Classificazione Integrata delle Fasi di sicurezza alimentare (IPC) delle Nazioni Unite “in Sudan milioni di persone devono far fronte a un’estrema carenza di cibo e di risorse di base, soprattutto nel Darfur Settentrionale, e in particolare nel campo di Zamzam per sfollati interni (Idp) vicino alla città di El Fasher. Zamzam è uno dei più grandi campi per sfollati interni del Sudan, con una popolazione stimata di almeno mezzo milione di persone. “Le persone che soffrono la carestia sono sull’orlo della morte – afferma Hélène Pasquier, esperta di sicurezza alimentare di Azione contro la Fame – a Zamzam, la gente non riceve assistenza alimentare da aprile, soprattutto a causa dell’accesso negato alle organizzazioni umanitarie. I prodotti di base non raggiungono i mercati e la gente non ha più scorte dopo tanti mesi di conflitto. Nel frattempo, i prezzi continuano a salire e la gente non ha accesso a banche o contanti. I servizi sanitari a Zamzam sono praticamente inesistenti. La situazione è estremamente preoccupante da troppo tempo”. “Azione contro la Fame ha avvertito della gravità della situazione fin dall’inizio del conflitto, nell’aprile 2023. Tuttavia, è ancora possibile agire per evitare che la catastrofe diventi ancora più grave”, dichiara Paloma Martín de Miguel, responsabile delle operazioni per l’Africa occidentale di Azione contro la Fame. “Il livello di violenza in Sudan è estremo. Nell’area di El Fasher, il conflitto ha fatto sì che, oltre a Zamzam, altri campi per sfollati, dove le persone sono particolarmente vulnerabili ed esposte alla violenza, siano a rischio di carestia. “La carestia può essere fermata, ma solo con accesso e finanziamenti adeguati” spiega Samy Guessabi, direttore di Azione contro la Fame per il Sudan. “Esortiamo tutte le parti in conflitto – aggiunge – ad agire immediatamente per prevenire l’escalation della crisi della fame in Sudan. Chiediamo inoltre alla comunità internazionale e agli attori umanitari di fornire assistenza urgente e i finanziamenti necessari. La situazione è critica e richiede una risposta immediata”.