Israele e Hamas: De Domenico (Ocha), “abbiamo bisogno di giornalisti internazionali a Gaza”

“Più di 91.000 feriti palestinesi. 39.000 uccisi di cui 9.000 bambini e 2.400 anziani. Quasi due milioni di persone sfollate, costrette a muoversi continuamente per sfuggire alla morte, alla fame e alle peggiori malattie. Più di 70.000 abitazioni distrutte. 159.000 strutture devastate. 49 milioni di tonnellate di macerie causate dai bombardamenti”. Sono alcuni dei fatti riassunti ieri in conferenza stampa da Andrea De Domenico, capo dell’Ufficio dell’Onu che coordina gli aiuti alla popolazione di Gaza e della Palestina (Ocha). A rilanciare oggi le parole del rappresentante Onu, è la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace che lo ha invitato il 21 settembre, Giornata Internazionale della Pace, ad Assisi per una mobilitazione straordinaria. La Fondazione ricorda anche che quella di ieri è stata l’ultima conferenza stampa dai Territori Palestinesi Occupati di De Domenico, al quale Israele non ha rinnovato il visto per continuare a lavorare in loco per conto dell’Onu. “Abbiamo bisogno di giornalisti internazionali a Gaza, di rappresentanti degli Stati membri. Solo respirando la polvere e annusando gli odori delle condizioni di vita a Gaza il mondo si renderà conto di ciò che sta accadendo” ha spiegato il funzionario che si è detto preoccupato anche dalla “crescente rabbia nei confronti di Israele. Risvegliare le forze oscure che potrebbero alimentare l’antisemitismo. Le Nazioni Unite continuano a chiedere a tutti i leader di alzare la voce contro l’antisemitismo, il bigottismo antimusulmano e i discorsi di odio di ogni tipo, che non fanno altro che rafforzare la discriminazione, la stigmatizzazione e l’emarginazione. Il linguaggio disumanizzante che incita alla violenza non è mai accettabile. In questi mesi ho assistito alla sistematica disumanizzazione dei civili a Gaza e in Cisgiordania. Quello a cui ho assistito negli ultimi 10 mesi è l’assoluto esaurimento fisico e psicologico di un’intera popolazione. La gente di Gaza è stata privata del solo pensiero di ciò che potrebbe portare loro il domani”. “In questa terra – ha concluso De Domenico – non ci sarà pace senza giustizia. In nome dell’umanità, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco e di una pace duratura non solo per le persone in Palestina e in Israele, ma per tutti noi come esseri umani. Il pericolo è diventare immuni all’orrore”.

 

 

 

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