C’è bisogno di “costruttori di futuro” impegnati in difesa della vita nascente

Quest’anno l’Equipe Giovani del Movimento per la Vita italiano ha condensato in un titolo significativo ciò che desidera comunicare a chi partecipa al Quarenghi; innanzitutto, che ciascuno di noi è nato per “qualcosa di grande”. E poi l’appello accorato: “costruttori di futuro cercasi”, perché la mission prolife ha bisogno, oggi più che mai, di giovani che amino la vita e che si spendano perché essa sia riconosciuta come il bene più fragile e non negoziabile da difendere, per costruire una società più umana e migliore

Foto Calvarese/SIR

“Questo momento lo porterò sempre nel cuore”: le parole di Myriam accompagnano una foto che ritrae un gruppetto di ragazzi, di spalle, mentre ammirano l’alba mozzafiato di un nuovo giorno, l’ultimo del Life Happening V. Quarenghi, edizione 2024. A chi conosce il Quarenghi, non servono altre parole, perché sa che oltre la magia del sole che sorge sulla superficie luccicante del mare di Santa Maria di Leuca, è la bellezza che si è realizzata durante quella settimana nei cuori di quei giovani ad essere davvero indimenticabile.
È una magia nata dai cuori, dal servizio e dalla dedizione dell’Equipe Giovani del Movimento per la Vita italiano, che nei mesi precedenti si impegna a confezionare per i ragazzi una settimana di divertimento e formazione nell’ambito della bioetica. Quest’anno l’Equipe ha condensato in un titolo significativo ciò che desidera comunicare a chi partecipa al Quarenghi; innanzitutto, che

ciascuno di noi è nato per “qualcosa di grande”

e che perciò le sfide più importanti sono almeno due: riconoscere la sacralità della vita umana e tutelarla, affinché venga sempre alla luce la promessa di felicità che può compiersi in ogni esistenza che viene accolta e fatta nascere, ma anche interrogarsi sulle scelte e i valori fondanti – come la solidarietà – che possono dare concretezza a quel “qualcosa di grande” nella nostra quotidianità. E poi un appello accorato:

“costruttori di futuro cercasi”, perché la mission prolife ha bisogno, oggi più che mai, di giovani che amino la vita e che si spendano perché essa sia riconosciuta come il bene più fragile e non negoziabile da difendere, per costruire una società più umana e migliore.

Lo sguardo dei ragazzi in partenza ci testimonia che alcuni ingredienti hanno reso il Quarenghi, ancora una volta, un luogo di crescita per tutti, soprattutto grazie alla condivisione di idee, punti di vista differenti, esperienze, gioie e anche difficoltà. Tra questi, l’amicizia che sboccia nel dialogo dei gruppi di lavoro, ma anche durante la gita in barca o nei giochi scalmanati della sera; poi un clima di ascolto e scoperta dell’altro, che non si preoccupa di giudicare ma di riflettere, di confrontarsi insieme su tematiche impegnative ma urgenti, ciascuno secondo la propria sensibilità; poi ancora delle relazioni intense, che ci sfidano nella comodità di ciò che diamo per scontato, oppure della narrazione prevalente che su alcuni argomenti è oramai martellante, e che invece ci ricordano la complessità della realtà richiede il coraggio di approfondire, di conoscere, di discernere.
Anche il Quarenghi di quest’anno, ne siamo certi, ha compiuto la magia di offrire a tanti ragazzi l’opportunità di vivere un tempo prezioso e indimenticabile; ma perché questa possibilità sia data a più giovani possibile,

abbiamo bisogno di “costruttori di futuro” che si impegnino con noi a realizzare “qualcosa di grande” in difesa della vita nascente: vi aspettiamo!

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