Suicidio in carcere Prato: mons. Nerbini (vescovo), “dolore immenso. È il fallimento di una democrazia che non riesce a dare concretezza alla Costituzione”

“Provo un dolore immenso perché una vita si è spezzata a causa della disperazione. Noi però siamo chiamati ad andare oltre il dolore, dobbiamo constatare il fallimento di una democrazia che ha nella carta costituzionale dei principi bellissimi, che però non riescono a trovare una concretezza”. Questo il commento del vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini, alla notizia del suicidio avvenuto sabato scorso nel carcere della Dogaia, quando un 27enne italiano si è tolto la vita nella sua cella. Si tratta del secondo caso dall’inizio dell’anno nel carcere di Prato. “Questa situazione dovrebbe trovarci tutti coinvolti e impegnati – aggiunge il presule – è fondamentale offrire e strutturare servizi e percorsi che facciano sentire le persone accolte, sostenute e accompagnate verso un effettivo reinserimento”.

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