Siccità: diocesi Agrigento, “una ferita aperta nel cuore della nostra comunità”

“Mentre i media parlano di ‘crisi idrica’ in termini astratti, noi vediamo i volti concreti di questa emergenza: l’anziana Angela, costretta a letto, Michele e la sua famiglia che lottano per sopravvivere, Calogero e Antonella… Dietro ogni nome, c’è una storia di dignità umiliata e di speranza affievolita”. Queste le parole contenute nella nota diramata dal Consiglio pastorale dell’arcidiocesi di Agrigento sulla crisi Idrica nel territorio, nella quale sottolineano l’importanza di farsi voce dei senza voce, denunciando ogni forma di ingiustizia e portando la speranza del Vangelo, “Il nostro grido sale al cielo come una supplica insistente, come la vedova che non si stanca di chiedere giustizia (anche di fronte al giudice corrotto!)”. “La crisi idrica che colpisce la nostra terra non è solo un problema tecnico, ma una ferita aperta nel cuore della nostra comunità”, proseguono nel comunicato del Consiglio pastorale diocesano che professa l’attenzione ai segni dei tempi ed il coinvolgimento nelle situazioni di vita del popolo agrigentino, condividendo ansie e attese e promuovendo e condividendo tutte le iniziative più adatte per la rinascita spirituale, morale e sociale. “La nostra comunità cristiana è una famiglia. Siamo uniti da un unico Padre e chiamati a prenderci cura gli uni degli altri. Portiamo la nostra fede nelle strade traducendola in opera concreta. E’ importante che la nostra Chiesa sia esempio di grido pacifico, ma convincente, affinché all’ingiustizia non si aggiunga altra sofferenza”.

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