Diocesi: Caritas Potenza, nel capoluogo una vera e propria “sacca di povertà”, nella quale “difficoltà di accesso a servizi, costi più alti e difficili condizioni di vita” aumentano l’esclusione sociale

Il profilo socio-anagrafico tracciato attraverso l’attività dei 14 Centri di ascolto Caritas attivi a Potenza, conferma per molti aspetti le tendenze evidenziate a livello diocesano. Lo sottolinea la Caritas diocesana di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo in un Focus dell’Osservatorio Povertà sulla città capoluogo dove nel 2023 le famiglie a vario titolo ascoltate e seguite dalla rete Caritas sono state 861 (oltre 1.900 persone). A Potenza si “conferma” una vera e propria “sacca di povertà”, nella quale “la difficoltà di accesso ai servizi, i costi più alti e le difficili condizioni di vita riferite in particolar modo alle periferie e ai quartieri popolari, rendano più persistente ed eterogeneo il fenomeno dell’esclusione sociale”. Tra i dati emerge che 9 persone su 10 che fa accesso ai Centri di ascolto è di nazionalità italiana: la presenza femminile si conferma predominante con il 58,7%. La fascia d’età si conferma quella tra i 45 e i 54 anni (30% – dato in linea con quello diocesano), ma dal 2022 al 2023 si registra un incremento “preoccupante” sulla città di Potenza di persone prese in carico tra i 55 e i 64 anni, nel 2022 erano il 23%, lo scorso anno il dato si attesta oltre il 29%. In particolare, l’aumento di richieste di aiuto da parte delle persone in questa fascia di età, si manifesta a partire dall’ultimo trimestre dell’anno, iniziando “probabilmente, già a delineare gli effetti della sospensione del Reddito di cittadinanza” e della conseguente difficoltà ad accedere e percepire il “Supporto formazione e lavoro”, misura strutturata per i cosiddetti “occupabili” (persone con meno di 60 anni).

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