In vista della canonizzazione dei martiri di Damasco il prossimo 20 ottobre, ieri, presso il grande salone della Curia Custodiale a Gerusalemme, si sono distese e riaperte le 5 grandi tele originali che erano state utilizzate a San Pietro in occasione della beatificazione – quasi un secolo fa – il 10 ottobre del 1926. Lo riferisce la Custodia di Terra Santa. Le cinque grandi tele affrescate, conservate presso i depositi della Custodia, hanno rivelato i volti degli undici martiri – 7 dei quali frati spagnoli, uno tirolese e tre maroniti – il cui ultimo sacrificio si consumò a Damasco nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, nel contesto della persecuzione contro i cristiani ad opera dei Drusi sciiti in Libano e in Siria. Le tele, in ottimo stato di conservazione, probabilmente erano arrivate a Gerusalemme appena dopo la solenne celebrazione di beatificazione in San Pietro. “Di queste 5 tele – commenta fra Rodrigo Machado Soares, guardiano di San Salvatore e membro, insieme a fra Ulise Zarza e fra Narciso Klimas, del Comitato di preparazione delle celebrazioni per la canonizzazione dei Martiri – la più importante è quella che dalle foto di archivio riconosciamo come posta al centro della preziosa cornice dorata della raggiera dello Spirito Santo, dietro il grande altare di Bernini. Infatti, all’epoca le beatificazioni si svolgevano all’interno della Basilica. Questa tela rappresenta gli undici uomini, alcuni con le palme del martirio in mano, riuniti attorno alla croce gloriosa”. Nelle altre tele, esposte all’interno, si leggono tre diverse scene del martirio. Nella prima è illustrato l’assalto al convento francescano nel quartiere cristiano di Bab-Touma da parte dei Drusi, a causa di un traditore che aprì loro la porta. In una tela è raffigurato il momento vero e proprio del martiri: alcuni frati vennero massacrati, alcuni decapitati e due di loro scaraventati giù dal campanile.