Venezia81: spazio alle serie di Alfonso Cuarón (“Disclaimer”) e Joe Wright (“M”). Le parole di Buttafuoco e Barbera

Foto Sky Studios, autore Andrea Pirrello

“Il Festival del Cinema è la più importante manifestazione nel campo cinematografico”. Così Pietrangelo Buttafuco, presidente della Biennale, citando un testo di Francesco Pasinetti del 1932 in apertura della conferenza stampa dell’81a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (in programma al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2024). “La Biennale è la casa delle arti contemporanee – ha aggiunto Buttafuoco – e la Mostra, ogni anno, è capace di affrontare le sfide e di restituire, di darsi, al meglio di una grande rappresentazione. Il mio è un invito al viaggio, tutto di ‘vascelli vagabondi’, che parte da Venezia, che di suo è sempre in anticipo sul futuro”. Il presidente della Biennale ha poi affermato: “È il riproporsi dell’‘alfabeto delle stelle’, citando Marco Ramperti, che ci riporta a questo bisogno di essere presenti nella contemporaneità con i piedi saggiamente poggiati sulle nuvole della fantasia e dell’immaginazione”.
Il direttore artistico Alberto Barbera, ringraziando il presidente della Biennale, ha sottolineato l’importanza di “aver lavorato in assoluta libertà in questi mesi di preparazione, potendo condividere le scelte strategiche e i problemi che usualmente si pongono”. Barbera ha presentato, oltre ai 21 titoli del Concorso ufficiale, anche i film che caratterizzano le altre sezioni della Mostra. Anzitutto Orizzonti, inaugurata dal film italiano “Nonostante” di Valerio Mastandrea, con Lino Musella, Barbara Ronchi e Laura Morante. Tra i 19 titoli in gara per Orizzonti ci sono “Familia” di Francesco Costabile, “Quiet Life” di Alexandros Avranas, “Pavements” di Alex Ross Perry, “L’attachement” di Carine Tardieu e “Diciannove” di Giovanni Tortorici. Nella sezione Orizzonti Extra troviamo “Vittoria” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, “Le Mohican” di Frédéric Farrucci, “La storia del Frank e della Nina” di Paola Randi e “King Ivory” di John Swab.
C’è molta attesa per le miniserie, che denotano – come ha indicato Barbera – “una chiarissima impronta cinematografica”: “Disclaimer” di Alfonso Cuarón (Apple Tv+, 7 episodi) con Cate Blanchett e Kevin Kline; “M. Il figlio del secolo” di Joe Wright (Sky, 8 episodi) con Luca Marinelli; “Families Like Ours” di Thomas Vinterberg; e “Los años nuevos” di Rodrigo Sorogoyen. C’è inoltre la miniserie Rai “Leopardi. Il poeta dell’infinito” di Sergio Rubini.
Tra i documentari di Venezia Classici, accanto ai 18 progetti restaurati, figurano “Miyazaki, L’esprit de la nature” di Leo Favier, “Carlo Mazzacurati. Una certa idea di cinema” di Enzo Monteleone e Mario Canale, “Volonté. L’uomo dei mille volti” di Francesco Zippel. Infine, nella sezione Venice Immersive 26 progetti in concorso e 30 fuori competizione.
Definite tutte le Giurie di Venezia81, a cominciare dal Concorso: presidente l’attrice Isabelle Huppert, affiancata dai registi James Gray, Andrew Haigh, Agnieszka Holland, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako, Giuseppe Tornatore, Julia von Heinz e dall’attrice Zhang Ziyi. Madrina della Mostra l’attrice Sveva Alviti.

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