Diocesi: Locri-Gerace ha festeggiato 10 anni di episcopato del vescovo. Mons. Oliva: “questa terra ha bisogno dell’apporto di tutti”

Con una celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Gerace (Rc) la diocesi di Locri-Gerace ha voluto festeggiare i primi dieci anni di episcopato del suo vescovo, mons. Franceso Oliva. La celebrazione, presieduta da mons. Nunzio Galantino –  presidente emerito dell’Apsa (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica) e vescovo emerito di Cassano allo Ionio – nella stessa concattedrale, oggi Basilica Minore, dove aveva ricevuto l’ordinazione episcopale. Hanno concelebrato i vescovi di San Marco Argentano-Scalea, mons. Stefano Rega; di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino (che è vicepresidente della Cei); di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Attilio Nostro; di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Giuseppe Alberti e l’Eparca di Lungro mons. Donato Oliverio. E poi autorità civili e militari, quattro detenuti della casa circondariale di Locri e tanti sacerdoti. Tra questi don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Con don Ciotti, ha detto mons. Oliva nel suo saluto iniziale, sono state avviate iniziative di formazione all’impegno socio-politico, percorsi di formazione sociale per i giovani, per la gestione a fini sociali di beni confiscati alla mafia, aggiungendo che “grazie a lui abbiamo celebrato a Locri per la prima volta la Giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti della criminalità organizzata con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. In questi dioci anni “non ho mai pensato di poter fare da solo, guai a credere che sia il vescovo da solo a risolvere ogni problema. La chiesa è sinfonia e ogni fedele con i propri carismi partecipa alla sua missione”. “Ho conosciuto la chiesa di Locri-Gerace nella sua bellezza ma anche nelle sue fragilità. Ne ho conosciuto e condiviso le ferite e i drammi, come anche i sogni e la voglia di andare avanti senza paure”, ha aggiunto mons. Oliva: “questa terra ha bisogno dell’apporto di tutti, soprattutto ha bisogno di coesione, di unità e dell’amore appassionato di chi la abita”. “Una terra che “guarda all’oriente, terra di approdo di migranti e profughi, un porto che accoglie. L’impegno nell’accoglienza, l’attenzione ai bisognosi, uno sguardo amorevole verso i detenuti (saluto quelli presenti a questa celebrazione), la cura dell’ambiente sono tutti percorsi pastorali ineludibili. La nostra Locride ha tanto bisogno della testimonianza dei cristiani e del loro impegno sociale e politico”. E nella sua omelia mons. Galantino – incentrata sulle letture della domenica, ha detto che mons. Oliva ha la “capacità di sviluppare relazioni belle”. Gli auguri a nome di tutti i sacerdoti sono stati rivolti dal vicario generale, don Pietro Romeo, che ha detto: “Grazie perché ci ha accompagnati, sostenuti e ci ha detto le parole giuste nei momenti giusti”.

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