Tutti i prigionieri detenuti ai sensi della Legge sui combattenti illegali, compresi quelli sospettati di far parte di gruppi armati, siano trattati umanamente e possano ricevere visite degli avvocati e degli organi internazionali di controllo, come il Comitato internazionale della Croce Rossa. È quanto chiede alle autorità israeliane Amnesty International, che oggi ha diffuso un Rapporto sulla detenzione in isolamento di massa e la tortura dei palestinesi di Gaza.
Il Servizio israeliano delle prigioni – viene spiegato in un comunicato – ha confermato all’organizzazione non governativa israeliana Hamoked che, alla data del 1° luglio 2024, 1.402 palestinesi erano detenuti ai sensi della Legge sui combattenti illegali. Questa cifra esclude coloro che sono trattenuti per il periodo iniziale di 45 giorni senza ordinanza formale, osserva Amnesty.
“I maltrattamenti e le torture, compresa la violenza sessuale, sono crimini di guerra”, ammonisce Callamard, sottolineando che “le denunce che abbiamo ricevuto devono essere oggetto di indagini indipendenti da parte dell’ufficio della procura della Corte penale internazionale. Le autorità israeliane devono inoltre garantire agli organi indipendenti di controllo l’accesso immediato e privo di restrizioni in tutti i luoghi di detenzione: un accesso negato dal 7 ottobre 2023”.
Tra le persone tornate in libertà intervistate da Amnesty International ci sono anche cinque ex detenute rimaste senza contatti col mondo esterno per oltre 50 giorni. Hanno denunciato che durante i trasferimenti da centri di detenzione e prigioni venivano picchiate; una ha raccontato di essere stata separata dai suoi due figli, di quattro anni e nove mesi, e detenuta inizialmente insieme a centinaia di uomini. I soldati israeliani le dicevano che faceva parte di Hamas, la picchiavano e la obbligavano ad essere fotografata senza il velo. La donna ha anche descritto il tormento della finta esecuzione del marito.
Amnesty International conclude evidenziando che secondo Hamoked, alla data del 1° luglio 2024 nelle prigioni israeliane c’erano 3.379 persone in detenzione amministrativa, gran parte delle quali sono palestinesi della Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est.