Sanità: Migliore (Fiaso), “per monitoraggio Lea servono nuovi indicatori e tempestività”

Per la Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), l’implementazione del Nuovo sistema di garanzia (Nsg) per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria, varato nel 2020, “superando definitivamente il meccanismo della griglia dei Lea”, è “un’innovazione necessaria per il Paese, ma il sistema va reso più tempestivo e integrato con nuovi indicatori perché sia più efficace”. Lo dice il presidente Fiaso, Giovanni Migliore, intervenendo al convegno sul nuovo sistema Nsg-Nuovo sistema di garanzia, organizzato dal ministero della Salute, in cui è stata presentata la relazione 2022 con il monitoraggio dei Lea-Livelli essenziali di assistenza. Nello specifico servono innanzitutto “più indicatori per le cure primarie e, poi, va messo al centro il tema dell’equità e del contrasto alle diseguaglianze. Non possiamo investire risorse importanti senza poter misurare il risultato. Per questo chiediamo un passo avanti indispensabile verso la piena integrazione dei sistemi informativi, così da ottenere un monitoraggio in tempo reale dell’andamento del Ssn. Un’evoluzione del resto prevista dal Pnrr che ha già nella digitalizzazione uno dei suoi pilastri, insieme all’obiettivo della piena interoperabilità tra le piattaforme esistenti”.
“Oggi – prosegue Migliore – presentiamo e ragioniamo sui dati del 2022, ma qualunque politica sanitaria decidiamo di promuovere, soprattutto in questa fase storica che non consente sprechi, ha bisogno di un sistema che permetta di valutarne gli effetti e di intervenire in modo mirato ed efficace in tempo reale. L’Nsg utilizza 88 indicatori suddivisi in diverse macro-aree di assistenza, ma non garantisce che il monitoraggio non si limiti alle performance tecniche, trascurando invece i criteri di accessibilità ed equità sociale e territoriale”. Per il presidente Fiaso, mancano inoltre “strumenti che permettano di confrontare strategie preventive sulla base di risultati attesi: la rendicontazione delle attività preventive si basa solo sul volume di attività, nell’impossibilità di associare un diverso volume a un diverso esito”.

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