Estate: mons. Salvucci (Urbino), “il gustare la visita ad un luogo d’arte, l’ammirare le tante opere custodite in chiese e musei è un invito a ritemprare lo spirito”

“Siamo lieti di condividere con voi, per tutta la durata del vostro soggiorno, la bellezza delle nostre colline, dei nostri boschi, delle nostre antiche pievi e offrirvi un tuffo nell’arte di ogni epoca di cui la nostra terra è ricca”. Lo scrive mons. Sandro Salvucci, arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, in un messaggio di benvenuto ai turisti.
“Il gustare la visita ad un luogo d’arte, l’ammirare le tante opere custodite in chiese e musei è un invito a ritemprare lo spirito. Il respirare per un attimo l’atmosfera di un passato tutt’ora presente ci aiuta a metterci in connessione con le generazioni di uomini e donne che hanno attraversato questi luoghi così densi di storia e di fede”, osserva il presule, riprendendo poi le parole del Messaggio agli artisti del Concilio ecumenico vaticano II (8 dicembre 1965): “Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione. La bellezza come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”.
In questa estate del 2024 “vi esorto in particolare ad ammirare le opere di Federico Barocci, presenti non solo nel Palazzo Ducale di Urbino ma anche nella nostra cattedrale, nel Museo diocesano Albani, nell’Oratorio della Morte e nella chiesa monumentale di San Francesco di Urbino. Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, per quasi un secolo Barocci segna la scena artistica italiana ed europea! Egli riesce a imporsi con tenace fatica come il più ammirato e richiesto autore di dipinti sacri della seconda metà del ’500”.
Mons. Salvucci conclude: “L’augurio più personale è quello di godere di ciò che il nostro territorio può offrirvi insieme ai vostri affetti, di trascorrere un tempo che rimarrà impresso nella vostra memoria (oltre che salvato nelle vostre memory card…) e che un giorno, tornati felicemente a casa, vi riporterà in mente anche gli odori e i sapori che la nostra ricca gastronomia può offrirvi. Accompagnerò la vostra permanenza con la preghiera, a tutti il mio saluto e la benedizione del Signore!”.

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