Sudan: Oppizzi (Medici senza frontiere) “dare risposte umanitarie più concrete”

(Foto Calvarese/SIR)

“La malnutrizione in Sudan, a causa della guerra civile in corso, continua a peggiorare. Medici senza frontiere apre sempre più spesso centri nutrizionali, che però si riempiono subito. Da quando è scoppiato il conflitto inoltre i bambini non vengono vaccinati e questo pone un altissimo rischio di epidemie”. A dichiararlo è Vittorio Oppizzi, responsabile dei programmi in Sudan di Medici senza frontiere, nel corso della conferenza stampa “Sudan: fermare la catastrofe umanitaria”, organizzata oggi a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio. In Sudan, paese da 14 mesi in guerra, “si vive una crisi dimenticata, dove il conflitto è dinamico” esprime Oppizzi, “con le linee di combattimento in continuo movimento, fattore questo che crea enormi problemi alle infrastrutture, tra le quali anche gli ospedali”. “Alle parti in campo, Saf (Sudanese Armed Forces) e Rsf Rapid Support Forces, nonché alle presenze regionali e alle potenze estere, chiediamo il rispetto per la popolazione civile e di garantire l’accesso agli aiuti umanitari”, l’appello di Medici senza frontiere: “Alle organizzazioni internazionali chiediamo di dare risposte umanitarie più concrete, rispondendo agli impegni presi”.

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