“Dopo sei esercizi chiusi in perdita, l’arcidiocesi di Trento nel 2023 rileva un risultato economico positivo di 1.3 milioni di euro a seguito di componenti non ricorrenti: la plusvalenza riveniente dalla cessione di un importante immobile e la ripresa di valore degli investimenti in valori mobiliari che avevano subito un brusco calo negli ultimi anni”. A dichiararlo è l’economo diocesano Claudio Puernella nella sua relazione relativa al bilancio 2023 “La Chiesa per il territorio”, che oltre a quello diocesano racchiude il bilancio di altri otto enti afferenti: Fondazione Caritas diocesana (già Fondazione comunità solidale), Seminario, Fondazione Fraternitas, Casa del clero, Museo diocesano tridentino, Vita trentina editrice, Fondazione causa pia Battisti e Collegio arcivescovile. Il bilancio si chiude con un utile di 1.302.717, in netto miglioramento rispetto al 2022, chiuso con una perdita di 1,7 milioni. Tra i ricavi le fonti più rilevanti sono rappresentate dalla gestione del patrimonio immobiliare (34,3%), dai contributi Cei (16.3%), ricavi finanziari (14.2%), contributi da enti e privati (14.1%). I costi complessivi diminuiscono di 966.749 euro rispetto all’esercizio precedente (-8.1%). Il patrimonio netto della diocesi si attesta a 75.2 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto al 2022. Per l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, i numeri del bilancio vanno “letti tenendo sullo sfondo le principali coordinate dell’impegno pastorale della Chiesa e le sue priorità”. Donne, giovani e fragilità – dichiara il presule – sono gli ambiti sui quali la comunità ecclesiale trentina intende investire nei prossimi anni, così come è emerso dal confronto nel Cammino sinodale.