Sinodo: Instrumentum laboris, “coinvolgere nel discernimento anche coloro che si trovano ai margini della Chiesa e della società”

“Promuovere un’ampia partecipazione ai processi di discernimento, con una particolare cura per il coinvolgimento di coloro che si trovano ai margini della comunità cristiana e della società”. È quanto propone l’Instrumentum laboris della seconda sessione del Sinodo dei vescovi, in cui si ribadisce che “il discernimento comunitario non è una tecnica organizzativa, ma una pratica esigente che qualifica la vita e la missione della Chiesa vissuta in Cristo e nello Spirito Santo”. “Nelle Chiese locali è fondamentale offrire opportunità di formazione che diffondano e alimentino una cultura del discernimento, in particolare tra quanti ricoprono ruoli di responsabilità”, l’invito: “Altrettanto importante è curare la formazione di figure di accompagnatori o facilitatori, il cui apporto si rivela assai spesso cruciale nello svolgimento dei processi di discernimento”. In particolare, il Gruppo di studio n. 9 è dedicato alla predisposizione di criteri teologici e metodologie sinodali per un discernimento condiviso di questioni dottrinali, pastorali ed etiche controverse.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori