Settimana sociale: associazioni cattoliche italiane, “ogni riforma della Costituzione, nata da istanze sociali plurali e concorrenti, sia frutto di una comune responsabilità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La nostra Costituzione è nata da uno spirito di condivisione, che ha consentito di superare le barriere ideologiche per costruire la casa comune e promuovere un ampio sviluppo del Paese, facendo tesoro della libertà conquistata dopo la dittatura fascista e l’esperienza distruttiva della Seconda Guerra mondiale”. Lo scrivono da Trieste, dove si sono ritrovati per la 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, Azione cattolica italiana, Acli, Associazione Guide e Scouts cattolici italiani, Comunità di Sant’Egidio, Fraternità di Comunione e Liberazione, Movimento cristiano lavoratori, Movimento politico per l’unità Focolari, Rinnovamento nello Spirito e segretaria della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, in una lettera inviata al Paese nella quale sottolineano il loro impegno a difesa della democrazia. “I cattolici si sono messi al servizio di quest’opera civile di straordinario valore. Vi hanno contribuito con la loro fede, con il loro impegno, con le loro idee. Lo hanno fatto camminando insieme a donne e uomini di cultura diversa, cercando di dare alla comunità un destino migliore e un ordinamento più giusto, convinti che la solidarietà accresce la qualità della vita e che la prima prova di ogni democrazia sia l’attenzione a chi ha maggior bisogno”, aggiungono i firmatari della lettera, sottolineando che “di questo spirito costituente e costituzionale di condivisione abbiamo ancora bisogno oggi”. Per questo “sentiamo la necessità di interrogarci su come infondere ancora una volta questo spirito nel tessuto della nostra società, della nostra patria e della nostra Europa”.
Per le associazioni cattoliche, “la crisi della rappresentanza e della partecipazione richiede uno sforzo condiviso per aggiornare le istituzioni repubblicane e ripensare la politica al fine di riavvicinare alla partecipazione democratica i cittadini, le nuove generazioni e le periferie – geografiche ed esistenziali – del Paese”.
“Siamo consapevoli – osservano – che una lungimirante alleanza costituzionale sia ancora oggi possibile, ritrovando quella che Aldo Moro ebbe a definire una ‘straordinaria convergenza di mobilitazione e di collaborazione, di popolo e di governo'”. Per questo motivo, “in un contesto di astensionismo allarmante, e in un quadro europeo e internazionale caratterizzato da spinte che mettono in discussione il senso stesso della democrazia, sentiamo il dovere di favorire in ogni modo il dialogo sulle riforme costituzionali”.
Le associazioni chiariscono: “Desideriamo affermare che ogni riforma della Costituzione, nata da istanze sociali plurali e concorrenti, debba essere frutto di una comune responsabilità nell’incontro, che crediamo sempre possibile, tra le argomentazioni e le ragioni di ciascuna parte”.

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