(Trieste) “Siamo vivi. Qui a Trieste, nei rispettivi territori. Abbiamo avvertito la brezza dello Spirito, abbiamo compreso, insieme, che occorre partecipare”. Elena Granata, componente del Comitato scientifico, interviene all’assemblea dei delegati della Settimana sociale, per individuare alcune “prospettive”. Indica la necessità di non dimenticare “ciò che abbiamo fatto qui”, perché c’è “il rischio” di ritenere che “sia stato tutto un sogno”. “Si tratta di continuare ad attenerci alla dinamica partecipativa che abbiamo sperimentato in questi giorni”. Occorre del resto “rialfabetizzarsi alla democrazia, e questo vale per ogni generazione”. Aggiunge: “L’elaborazione politica, l’agire pensante chiede un linguaggio nuovo, un pensiero che sta nella complessità, sviluppando competenze”. Partecipazione e democrazia chiamano in causa i “luoghi, perché non si può mai essere estranei rispetto ai luoghi in cui viviamo”. “Oggi a Trieste ci sentiamo spinti dalla ‘Fratelli tutti’. E non vorremmo che Papa Francesco debba scrivere una ‘Fratelli tutti 2’ perché non abbiamo messo in pratica la prima”. La professoressa Granata ricorda che i delegati hanno “sperimentato alcune formule”. Anzitutto “le piazze della democrazia, per mostrare come la democrazia deve tornare nelle piazze delle città”. Quindi segnala i “dialoghi tra le buone pratiche, spazi nuovi di messa in rete”, domandandosi “cosa possiamo fare per essere utili e sfidanti per la politica”. Cita infine la possibilità di “promuovere luoghi di confronto e discernimento” tra persone impegnate in politica.