Settimana sociale: in Campania anche i musei sono “art friendly” per le persone affette da autismo

(Trieste) “Implementare un modello di Welfare Culturale di accoglienza, fruizione ed inclusione, che incida sul benessere individuale e sociale misurato con strumenti di valutazione validati, utili al miglioramento della qualità di vita delle persone tutte,  nessuna esclusa”. E’ l’ obiettivo della  cooperativa sociale “Il Tulipano”, che dal 2007, col progetto denominato “Tulipano art friendly” si rivolge a scuole, famiglie, associazioni, musei, operatori museali della Campania  per realizzare servizi e attività per persone con autismi e le loro famiglie, attività di inserimento lavorativo per giovani e adulti con autismo o disabilità cognitive. La Cooperativa – si spiegano i ragazzi che animano lo stand del Villaggio delle buone praiche in piazza Ponterosso, che però ci tengono a rimanere una sorta di “Collettivo anonimo”, per non dare risalto ai singoli ma al gruppo – realizza interventi psicosocio educativi per adolescenti e giovani adulti con autismo, ispirati al modello del “Progetto di Vita” ed al costrutto della “Qualità di Vita”. “Tale modello – sottolineano – ha il pregio di essere valido anche per i ragazzi a sviluppo tipico, e non esclusivamente per quelli con autismo o con disabilità cognitiva”. Scopo primario è infatti quello di “realizzare percorsi inclusivi per tutti: scuole, associazioni, famiglie, organizzazioni sociali nei musei e nei luoghi della cultura condividendo un modello di conoscenza incentrato sulla percezione da parte della persona con bisogni speciali, sulle sue emozioni ed esperienze positive” In questo modo, si vuole “proporre un modello di visita museale come laboratorio delle emozioni, dove l’accessibilità è intesa come possibilità di vivere il museo come luogo di apprendimento e scoperta in funzione dei propri tempi, delle proprie motivazioni e capacità di attenzione sulla base di proposte personalizzate, individuali o di gruppo inclusive, con al centro la persona con bisogni speciali da accogliere ed accompagnare, unitamente ai compagni di classe, familiari, amici”. Ciascun ente partner, tra cui l’Università Federico II di Napoli, e ciascun collaboratore contribuisce al lavoro di ricerca, monitoraggio e validazione del modello di Welfare Culturale “che favorisca la massima fruizione dei luoghi della cultura e aumenti la percezione del benessere psico-fisico delle persone, susciti in ciascuno emozioni nel modo e con il linguaggio più congeniale per esprimere la creatività e far affiorare il mondo interiore attraverso l’arte e la cultura con ricadute positive per l’intera comunità”. Il modello ideato e realizzato dalla Cooperativa nasce dal lavoro di cooprogettazione con le associazioni di familiari e gli stessi ragazzi, che vengono coinvolti nel lavoro di produzione dei Kit didattici e di programmazione dei percorsi.

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