A Trieste si parla di ecologia: “La conversione non è più una scelta ma una necessità”

L’incontro si è svolto in una delle “Piazze della Democrazia” di Trieste dedicata al tema della Conversione ecologica. Un momento di confronto dal quale è salito forte l’invito a convertire lo sguardo verso le problematiche ambientali, a cambiare stili di vita e a prendere coscienza delle potenzialità che ogni comunità di cittadini, se responsabile e consapevole, può mettere in campo per rendere migliore la vita della terra e dei poveri

(Foto SIR)

Ai cattolici interessa l’ecologia! A testimoniarlo l’incontro dibattito svoltosi in una delle “Piazze della Democrazia” di Trieste dedicato al tema della Conversione ecologica. Un momento di confronto, di idee ed esperienze, dal quale è emerso il forte invito a convertire lo sguardo verso le problematiche ambientali sempre più pressanti, a cambiare stili di vita e a prendere coscienza delle potenzialità che ogni comunità di cittadini, se responsabile e consapevole, può mettere in campo per rendere migliore la vita della terra e dei poveri. Sul palco tre esperti del settore, Giovanni Mori, giovane ingegnere energetico, Gabriela Chiellino, prima laureata in Italia alla facoltà di Scienze Ambientali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Chiara Francesca Di Trizio, membro di Economy of Francesco.

“Le ragioni profonde della crisi ecologica – ha detto aprendo il dibattito Simone Morandini, moderatore dell’incontro – sono presenti non solo nei grandi meccanismi economici e finanziari, ma anche nel cuore dei numerosi presenti. La conversione ecologica oggi non è più una scelta bensì una necessità e mai come oggi è necessario un linguaggio nuovo, che porti a un reale cambiamento fatto di azioni e pratiche buone”. E se è vero che i cambiamenti climatici denunciano la mancata tutela del pianeta è anche vero che ormai “l’ambiente – ha esordito la Chiellino – sta diventando un elemento determinante dell’economia, della finanza e dell’imprenditoria. Cosa questa che sta permettendo la nascita di tante buone iniziative e progetti di tutela dell’ambiente”. Ciò che ancora manca è “un’educazione alla cura dell’ambiente” ha aggiunto la Di Tizio, sottolineando che “le soluzioni ci sono da tempo e che il tempo attuale è quello giusto per fare le giuste pressioni su autorità e organismi internazionali”. Cosa allora è più urgente fare per cambiare la situazione? “Anzitutto – ha affermato Giovanni Mori – è indispensabile liberarsi al più presto dei combustibili fossili, petrolio, gas e carbone, fonti primarie dell’inquinamento atmosferico e ambientale e scegliere le energie rinnovabili lì dove possibile”. Per la Chiellino, “la conversione ecologica, dice Papa Francesco nella Laudato Sì, non può prescindere da un’ecologia spirituale. La cura per l’ambiente è una responsabilità condivisa da tutti, indipendentemente dalla loro fede. Una conversione che implica un cambiamento profondo nei comportamenti, nelle abitudini e nelle politiche, con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita sostenibile e rispettoso dell’ambiente”. Secondo la Di Tizio le linee da seguire sono due e riguardano i consumatori chiamati anzitutto a” scegliere in maniera etica, non più guardando solo alla marca ma in base a tutto ciò che ha permesso la realizzazione di questo prodotto, tempo, componenti e lavoro. E poi che ci sia un’educazione adeguata sui temi ambientali e argomenti cui oggi, l’Intelligenza Artificiale può fornire un enorme contributo”.

Ma la conversione ecologica, è stato ricordato dal palco, comprende le interazioni tra l’ambiente naturale, la società, le istituzioni e l’economia deve assumere una forte prospettiva sociale fondata sul riconoscimento della dignità umana con una opzione preferenziale per i più poveri. Forte quindi l’esortazione a divenire, tutti, protagonisti delle sorti del pianeta e del bene comune che implica oltre che il bene collettivo a beneficio la giusta amministrazione dell’ambiente a favore dei più poveri e nel rispetto generazioni future. Chi è chiamato allora ad agire in questi ambiti e chi è responsabile? “È importante – ha ribadito Mori – che si muovano i cittadini e, se necessario, che scendano in piazza per fare pressione sulle banche in primis e sui governi poi. Abbiamo le possibilità di cambiare ma è doveroso muoversi e uscire dall’immobilismo”. “Meno individualismo e più condivisione – ha aggiunto la Di Tizio –, i cittadini devono capire che se messi insieme possono essere un gigante che al momento però appare ancora addormentato”. “Papa Francesco ci ha mostrato la strada indicandoci cosa fare – ribadito la Chiellino –; il potere oggi è nelle mani di pochi ed è necessario distribuirlo meglio. Questo però – ha aggiunto – deve responsabilizzare tutti e spingere tuti a cambiare, a cominciare dai politici. I cittadini da una parte sono chiamati a verificare l’operato dei loro amministratori e a confermarli, o meno, col loro voto; dall’altra hanno l’obbligo morale e materiale di partecipare alla vita pubblica e a porre in essere un insieme di azioni o comportamenti che riguardano la tutela dell’ambiente. In una parola: multilateralismo”.

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