Settimana sociale: Gardini (Confcooperative), Mattarella e Zuppi “hanno acceso un dato sulle diseguaglianze”. Il ruolo della cooperazione

(Trieste) “Il capo dello Stato e il presidente della Cei hanno acceso nuovamente un dato sulle diseguaglianze. Siamo sommersi dalle fragilità e dalle povertà: lavorativa, educativa, digitale, abitativa, sociale. L’impegno di Confcooperative – sottolinea il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini a proposito dei discorsi di apertura della Settimana sociale di Trieste – è perfettamente aderente ai princìpi che hanno guidato il cammino di preparazione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia. Riteniamo che il mondo della cooperazione e nello specifico Confcooperative abbia molto da testimoniare e da dire sul tema della democrazia, sulle prospettive della partecipazione e soprattutto sui processi generativi e gli elementi correttivi da mettere in atto all’interno delle nostre comunità”.
Le imprese cooperative “hanno a cuore i destini delle persone e dei territori, e sono sempre guidate da un’azione sociale. L’inserimento al lavoro delle persone fragili, con disabilità, quelle con alle spalle percorsi di carcere e di dipendenza, quelle che sono spesso considerate un peso improduttivo e che invece riacquistano, grazie alla cooperazione sociale, la dignità di persona e i diritti di cittadinanza”.
Gardini aggiunge: “I cooperatori sono per definizione ‘costruttori di bene comune’ e hanno a cuore la salvaguardia non solo del singolo ma anche dei gruppi sociali che si aggregano proprio perché hanno un orizzonte di valori comune. Senza valori, capacità umana e professionale di realizzarli, dialogo, partecipazione attiva e condivisione, l’umanità rischia di perdere l’orientamento verso ciò che davvero conta nella vita. Il modello cooperativo attua questi valori costantemente ed elabora la propria progettualità sui valori che plasmano quello che più volte è stato definito ‘un nuovo umanesimo’, scevro da ogni forma di utilitarismo fondato sull’io e non sul ‘noi’”.
“L’azione della cooperazione incarnata dalle imprese che aderiscono a Confcooperative è sempre permeata da uno sguardo ampio, che accoglie nel senso più autentico non solo i princìpi della dottrina sociale della Chiesa – su cui si fonda lo statuto di Confcooperative – ma anche le solide fondamenta concettuali del pontificato di Papa Francesco”, conclude Gardini.

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