Settimana sociale: card. Zuppi, “i cristiani prendono sul serio la patria”, “i laici cristiani non possono sottrarsi alle loro responsabilità”

(Trieste) “I cristiani prendono sul serio la patria, tanto che sono morti per essa, ma sanno anche che c’è sempre una patria in cielo e questo ci rende familiari di tutti e a casa ovunque”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervenendo alla cerimonia di apertura della Settimana sociale di Trieste, davanti al presidente Mattarella e citando De Gasperi “in una terra che ci parla dell’opportunità e della bellezza di vivere insieme”. “La Chiesa è madre di tutti, perché solo guidata dal Vangelo”, ha ribadito il cardinale, secondo il quale “leggere e qualificare le sue posizioni in un’ottica politica, deformando e immiserendo le sue scelte a convenienze o partigianerie, non fa comprendere la sua visione che avrà sempre e solo al centro la persona – questa è la nostra libertà, che poi è anche il cuore della democrazia – senza aggettivi o limiti”. Nel gennaio 1994 – ha ricordato Zuppi –  in un momento molto difficile quando “c’era il rischio che l’Italia cessasse di essere una nazione”, Giovanni Paolo II scrisse ai vescovi italiani esortandoli a testimoniare “quell’eredità di valori umani e cristiani che rappresenta il patrimonio più prezioso del popolo italiano” e che declinava come “eredità di fede”, “eredità di cultura” ed “eredità dell’unità”. “Certamente oggi è necessario un profondo rinnovamento sociale e politico”, aggiungeva allora il Papa, e perciò “i laici cristiani non possono sottrarsi alle loro responsabilità”.

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