In Sudan, a causa del conflitto in corso da più di un anno, oltre 750.000 persone stanno vivendo livelli catastrofici di insicurezza alimentare con 25,6 milioni di persone che affrontano la fame a livelli critici. E’ l’allarme lanciato da tre agenzie Onu – Fao, Unicef e Wfp), secondo cui “il Sudan sta affrontando una devastante catastrofe alimentare su una scala mai vista dai tempi della crisi del Darfur nei primi anni 2000”. Le condizioni della popolazione sudanese, in particolare dei bambini, si sono deteriorate a causa della compromissione della sicurezza alimentare in seguito al conflitto. Collettivamente, in Sudan le agenzie hanno mobilitato una risposta umanitaria su larga scala, come anche nei Paesi vicini dove più di 2 milioni di rifugiati hanno cercato salvezza. “Sono urgentemente necessari un cessate il fuoco immediato e rinnovati sforzi internazionali – sia diplomatici sia finanziari – nonché un accesso umanitario continuativo e senza ostacoli al fine di permettere un’ulteriore ampliamento della risposta umanitaria e consentire alle agenzie di agire con la rapidità necessaria”, avvertono le tre agenzie. “La nuova analisi dell’Ipc ha rivelato un aggravamento e un rapido deterioramento della situazione della sicurezza alimentare in Sudan, con la vita di milioni di persone a rischio”, ha dichiarato Qu Dongyu, direttore generale della Fao. “Stiamo ora consegnando sementi salvavita per la stagione principale della semina. Il tempo stringe per gli agricoltori del Sudan. La Fao richiede urgentemente 60 milioni di dollari per far fronte alle parti non finanziate del suo Piano di prevenzione della carestia per garantire che le persone, soprattutto quelle che vivono in aree inaccessibili, siano in grado di produrre cibo localmente ed evitare carenze alimentari nei prossimi sei mesi. Dobbiamo agire collettivamente, su larga scala, con accesso senza ostacoli, per il bene di milioni di vite innocenti che sono in bilico”.
“La squadra del Wfp in Sudan sta lavorando senza sosta, in condizioni pericolose per fornire assistenza salvavita, ma questi numeri confermano che il tempo per prevenire la carestia sta rapidamente esaurendosi. Per ogni persona che abbiamo raggiunto quest’anno, altre otto hanno disperatamente bisogno di aiuto”, ha dichiarato Cindy McCain, direttrice esecutiva del Wfp. “Abbiamo urgentemente bisogno di una massiccia espansione dell’accesso umanitario e di finanziamenti, per poter incrementare le nostre operazioni di soccorso e fermare lo scivolamento del Sudan verso una catastrofe umanitaria che minaccia di destabilizzare l’intera regione”.
“Gli ultimi dati illustrano l’impatto devastante che il conflitto in Sudan sta avendo sui bambini”, ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef. “La fame e la malnutrizione si stanno diffondendo ad un ritmo allarmante e senza una coordinata azione internazionale e finanziamenti, c’è il serio pericolo che la situazione sfugga ad ogni controllo. Non c’è tempo da perdere. Qualsiasi ritardo nell’accesso senza condizioni alle popolazioni vulnerabili sarà misurato in termini di perdita di vite di bambini”. La Fao, l’Unicef e il Wfp stanno conducendo sforzi multisettoriali di prevenzione della carestia che raggiungono le popolazioni di tutto il Sudan.