“Il patrimonio culturale che la Costituzione con l’articolo 9 tutela – invita a tutelare e, non soltanto esorta, ma dispone che venga tutelato – per la sua qualità, per la sua dimensione, per la sua storia, per la sua immane portata – è un punto di riferimento della cultura mondiale. Anche per la capacità della nostra cultura – nei secoli e presente – di dialogare, interloquire, raccogliere le altre culture”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale i dirigenti del ministero della Cultura vincitori del corso-concorso di formazione dirigenziale.
“È un’immissione significativa, in cinquanta. È un plotone importante che rafforza la struttura del Ministero, in una Amministrazione che rappresenta un versante fondamentale della vita della nostra Repubblica”, ha osservato il Capo dello Stato, aggiungendo che “avete un compito di grande rilievo e impegnativo per il versante così rilevante che, nella vita della Repubblica, il comparto, che è affidato anche a voi, riveste. È un compito anche affascinante”. “Tutti i rami della Pubblica amministrazione sono importanti nello stesso modo, nella stessa misura, ma non c’è dubbio che, quello che è affidato anche a voi, riveste un aspetto di particolare fascino. È particolarmente attraente perché riguarda, tra l’altro, l’anima del nostro Paese”, ha rilevato Mattarella che poi si è soffermato sulla “capacità di valutare e decidere”. Si tratta di “requisiti che appartengono già al vostro patrimonio professionale – arricchito e intensificato dalla partecipazione alla preparazione della Scuola nazionale dell’Amministrazione – che adesso riverserete nell’attività quotidiana”, ha proseguito evidenziando che “valutare e decidere – in ogni campo della Pubblica amministrazione, in ogni settore che ha le sue specifiche, rilevanti particolarità di applicazione, di competenza e di oggetti – in questo campo richiede – come in tutti gli altri – un’attitudine: quella della accuratezza e della tempestività delle decisioni”. “Anche questo – ha commentato Mattarella – fa parte del patrimonio che è entrato nella vostra preparazione alla Scuola Nazionale, perché è questo che viene chiesto dai nostri concittadini ai rami dell’Amministrazione: capacità professionale, che si esprima nelle valutazioni e decisioni, con accuratezza, con puntualità e con tempestività”. “I ritmi della vita dell’umanità si sono intensificati, sono sempre più veloci – lo registriamo in ogni versante della vita – e richiede questo: che l’Amministrazione abbia un ritmo altrettanto tempestivo rispetto ai problemi e alle esigenze che nascono”, il monito del Capo dello Stato. “Per questo – ha concluso – l’augurio che vi faccio è quello di mettere in esercizio le vostre grandi capacità, verificate nel concorso, nella Scuola, che saranno adesso poste al servizio della Repubblica. E di farlo con accuratezza, con grande rigore, con tempestività”.