Consiglio europeo: i 27 leader riuniti per Agenda strategica e nomine top jobs. “Maggioranza Ursula”, fuori destre e sovranisti

Ordine del giorno fitto per il Consiglio europeo che si svolge oggi e domani a Bruxelles. Ufficialmente i temi da affrontare sono numerosi, ma l’interesse principale si concentra sulle nomine dei “top jobs” e sull’Agenda strategica per i prossimi cinque anni.
Nel primo pomeriggio i 27 capi di Stato e di governo incontreranno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ascolteranno l’intervento della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Quindi passeranno in rassegna i seguenti argomenti: Ucraina (i leader discuteranno della guerra di aggressione della Russia, ribadiranno il “sostegno globale” all’Ucraina, in particolare gli aiuti militari, e parleranno del cammino di Kiev verso l’adesione); Medio Oriente (situazione a Gaza e assistenza umanitaria, sviluppi regionali, in particolare in Cisgiordania e Libano, richiesta di cessate il fuoco “immediato e sostenibile”, rilascio incondizionato degli ostaggi); sicurezza e difesa; competitività economica; migrazione; minacce ibride.
In serata su passerà al cosiddetto “prossimo ciclo istituzionale”. I 27 leader dovrebbero adottare l’agenda strategica 2024-2029, ossia il piano che definisce gli orientamenti e gli obiettivi futuri dell’Ue. Tre i pilastri: Europa libera e democratica; Europa forte e sicura; Europa prospera e competitiva.
I leader dovrebbero inoltre adottare una tabella di marcia per i futuri lavori sulle riforme interne che l’Ue “dovrà intraprendere – secondo fonti del Consiglio europeo – per realizzare le ambizioni a lungo termine e rafforzare la sua capacità di affrontare sfide sempre più complesse”. Tali lavori “si svolgeranno in parallelo con il processo di allargamento dell’Ue”.
A seguito della riunione informale dei leader del 17 giugno, i capi di Stato e di governo decideranno inoltre le nomine per il prossimo ciclo istituzionale. Si tratta di eleggere il presidente del Consiglio europeo (il prescelto è il socialista portoghese Antonio Costa), di nominare il presidente della Commissione europea (la candidata è la stessa Ursula von der Leyen, che dovrà poi ottenere la fiducia del Parlamento europeo) e di nominare l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (la libera estone Kaja Kallas). Il che confermerebbe la “maggioranza Ursula”, composta da popolari, socialisti e liberali, escludendo conservatori e destre sovraniste.

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