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Consiglio Ue: “linee guida su bambini e conflitti armati”. Peggiora la situazione con sradicamento, violenze, lesioni e morte

“Il Consiglio è seriamente preoccupato per l’aumento delle violazioni dei diritti dei bambini nel contesto dei conflitti armati, esacerbate dalla proliferazione delle guerre, compresa la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la deportazione illegale e il trasferimento forzato di bambini ucraini”. Così dice una nota del Consiglio Ue che oggi annuncia l’adozione dell’aggiornamento delle “linee guida su bambini e conflitti armati”. Adottate nel 2003 e poi aggiornate già nel 2008, intendono ora “rafforzare il contributo dell’Ue al rispetto, alla protezione e all’adempimento dei diritti dei bambini nei conflitti armati e in altre situazioni di violenza armata”. Secondo i dati dell’ultimo rapporto annuale del segretario generale delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati, nel 2023 sono cresciute del 21% le gravi violazioni contro i bambini in situazioni di conflitto, con i numeri più alti registrati in Israele e nei Territori palestinesi occupati, in Congo, Myanmar, Somalia, Nigeria e Sudan. In quasi tutte le zone di conflitto del mondo, i bambini rappresentano circa la metà della popolazione colpita. Pesanti le ricadute sui più piccoli: violenza, lesioni e morte, reclutamento, sfollamento e sradicamento, interruzione dell’istruzione, mancanza di assistenza sanitaria e traumi fisici e mentali di lunga durata. Il Consiglio ha anche adottato uno strumento che aiuta a verificare che la protezione dei bambini colpiti da conflitti armati sia integrata nelle missioni e nelle operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune e fornisce indicazioni per la pianificazione e lo svolgimento di attività in quei contesti.

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