“In Pronto soccorso vediamo pazienti con meno di 10 anni che arrivano per tentato suicidio. Cosa deve accadere ancora per avere uno psicologo di base in Italia? Quella a cui stiamo assistendo è una vera e propria emergenza psicologica che riguarda soprattutto il disagio emotivo dei giovani e il governo non può continuare a stare immobile a guardare”. Lo dichiara Damiano Rizzi, fondatore e presidente di Fondazione Soleterre. “Non bastano i disegni di legge dello psicologo delle cure primarie e dello psicologo scolastico – spiega Rizzi -. Nemmeno il bonus psicologo. Crediamo non sia accettabile che si continui sostanzialmente a ignorare il malessere dei ragazzi e delle ragazze lasciando che le attività psicologiche e psicoterapeutiche vengano trattate come un bene di lusso e non ritenute essenziali. Per l’80% dei bambini e degli adolescenti in Italia non esiste la possibilità di avere supporto psicologico gratuito fornito dallo Stato ma solo a pagamento presso terapeuti privati. Questa è una gravissima violazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione. Lo psicologo è una necessità per tutti e tutte e dovrebbe essere un diritto garantito, come lo è il medico di base”.
Il presidente di Soleterre aggiunge: “Non si sa nemmeno più a chi rivolgere un appello, probabilmente direttamente alla presidente Meloni, visto che sta concentrando su di sé tutti i poteri. E allora è a lei che chiederemo anche questo. Noi riteniamo che almeno in ogni reparto pediatrico ospedaliero ci debba essere uno psicologo. L’Italia ha 2,8 psicologi ogni 100mila abitanti, ce ne sarebbe invece bisogno di 1 ogni 1.500. Davanti a questa carenza ci stiamo attivando, è necessario però che lo Stato arrivi a darci una mano perché siamo veramente in ritardo davanti a uno scenario apocalittico: il suicidio è diventata la seconda causa di morte tra i minorenni”. “Io non voglio vivere in un Paese che accetta questo senza fare nulla per risolvere il problema e lotterò fino a che potrò perché si torni a dare valore alla vita”, conclude Rizzi.