“In questi giorni circa 39.000 ragazzi di Gaza avrebbero dovuto affrontare gli esami di maturità. Come tanti altri ragazzi palestinesi, come tanti altri ragazzi israeliani, come tanti altri ragazzi nel mondo. L’esame di maturità è importante, segna una tappa della vita, è il passaggio all’età adulta. Sarebbero stati 39.000 ma non è possibile sapere chi non risponde più all’appello perché non c’è più o perché i loro corpi sono ancora sotto le macerie”. È quanto scrive padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, in una nota pubblicata da Fides. Come direttore delle scuole della Custodia di Terra Santa, e dunque profondo conoscitore dei bambini e i ragazzi di questa terra, padre Faltas ricorda che il loro futuro “inizia con l’esame di maturità e con le prime scelte di vita. Questi sono i giorni in cui concludono un percorso di studi durato quindici anni, spesso nella stessa scuola e con gli stessi amici, e sono i giorni in cui è necessaria la vicinanza di uno sguardo, di un sorriso, di un incoraggiamento”. Purtroppo, aggiunge, “gli esami di maturità a Gaza non ci saranno quest’ anno: erano già stati annullati con la distruzione di tante scuole e non ci saranno il prossimo anno, interrompendo la crescita e lo sviluppo di queste generazioni. Le scuole, come gli ospedali e i luoghi di culto sono luoghi sacri, sono luoghi che hanno missioni fondamentali per la cura del corpo, della mente e dell’anima. Il rispetto per questi luoghi è il rispetto per le vite che custodiscono”. Il pensiero del vicario va poi alla Cisgiordania dove “non cessano scontri che provocano morti, feriti, distruzione e arresti. Ai ragazzi di questa terra viene negato il passato, viene ostacolato il presente, viene oscurato il futuro”.