Ogni anno 10 milioni di persone si ammalano di tubercolosi (TB) e, nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, 1.5 milioni muoiono ogni anno. Si tratta pertanto della principale causa di morte infettiva al mondo. Per questo, nei giorni scorsi la partnership Stop TB e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Who Europe) hanno riunito per due giorni a Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, cento principali stakeholder e partner provenienti da 13 paesi dell’Europa orientale e dell’Asia centrale, per la prima volta dall’incontro di alto livello delle Nazioni unite (UN HLM) lo scorso settembre. Obiettivo del meeting, dibattere sullo stato della pandemia di tubercolosi, sugli alti tassi di tubercolosi resistente ai farmaci (DR-TB) e sulle sfide per porre fine a questa malattia.
La due giorni fa parte di un’iniziativa della Stop TB Partnership con il sostegno finanziario dell’Agenzia degli Stati uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid), volta ad aumentare impegno politico, finanziamenti nazionali e metodi innovativi di finanziamento per azoni miranti all’eliminazione della tubercolosi attraverso impegni strategici e dialogo. Scopo finale, si legge in una nota, “riunire le principali parti interessate della regione, definire strategie per rafforzare ulteriormente le risposte nazionali e regionali e portare avanti l’obiettivo condiviso di porre fine all’epidemia di tubercolosi entro il 2050”.