In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che si è celebrata giovedì 20 giugno, la Comunità di Sant’Egidio della Sicilia promuove la veglia “Morire di Speranza”, insieme alle altre associazioni impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi. La veglia si terrà a Catania, nella chiesa di Santa Chiara, in serata alle 19.30. Durante la veglia verranno ricordate le 66mila persone morte dal 1990 a oggi nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. Un conteggio drammatico – spiega una nota della Comunità di Sant’Egidio siciliana – che nell’ultimo anno ha subito una preoccupante accelerazione: sono infatti ben 800 le persone – secondo l’Unhcr – che, da gennaio, hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra nel tentativo di raggiungere il nostro continente, come accaduto nei giorni scorsi a largo di Roccella Jonica e Lampedusa. Una tragedia dai “costi umani elevatissimi – 5 morti al giorno – che deve scuotere la coscienza dell’Europa e spingerla a ripristinare missioni di salvataggio in mare e aprire vie legali e sicure, sul modello dei corridoi umanitari”. Durante la veglia, che sarà presieduta dall’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, verranno ricordati alcuni nomi di chi è scomparso e accese candele in loro memoria. Parteciperanno numerosi immigrati di diversa origine, alcuni dei quali venuti in Italia con i corridoi umanitari, e saranno presenti anche familiari e amici di chi ha perso la vita in mare.