“La Giornata Mondiale del Rifugiato è prima di tutto una giornata della memoria. Attraverso la memoria si cerca di risvegliare la coscienza di uomini e donne fin troppo spesso assopite dalla frenesia della vita. Questo fenomeno globale non deve essere considerato come un problema altrui perché, proprio per la sua natura planetaria, coinvolge ogni cittadino del mondo”. Lo ha dichiarato, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra oggi, il direttore della Caritas di Acireale, don Orazio Tornabene sottolineando che “questa Giornata ci invita a riflettere sui drammi causati dalle ingiustizie sociali che spingono migliaia di persone a lasciare il proprio paese”. “Nonostante si parli molto di diritti e dignità per tutti esiste ancora un divario tra la teoria e la pratica. Non dobbiamo dimenticare – rimarca al Sir il direttore – che i diritti dei rifugiati spesso si scontrano con la realtà dei campi profughi. La Chiesa, che fa rete tra le organizzazioni civili ed ecclesiali, si impegna a tenere accesa l’attenzione sulle vite dimenticate in questi luoghi di confine, affinché sia possibile restituire loro la dignità che ogni essere umano merita”. “Questa giornata – conclude – ravvivi la memoria, svegli la coscienza e, soprattutto, sviluppi in ognuno un’empatia sociale”.