Sanità: Crea, Italia divisa in due su performance regionali. Veneto, Piemonte e PA Bolzano al top; maglia nera a Sicilia, Molise, Basilicata e Calabria

L’Italia è divisa in due sulle performance sociosanitarie delle regioni: al Nord e al Centro si registrano gli indici più alti, al Sud i peggiori, ma con alcune distinzioni. Lo sostiene il Crea Sanità (Centro per la ricerca economica applicata in sanità) nel Rapporto 2024 “Opportunità di tutela della salute: le performance regionali”, aggiornato agli ultimi dati disponibili per ogni regione, realizzato dai 104 esperti riuniti dal Crea in cinque gruppi: utenti, istituzioni, professionisti sanitari, management di aziende sanitarie e industria medicale, e presentato questa mattina a Roma. Nel dettaglio, quattro regioni del Centro-Nord – Veneto, Piemonte, PA Bolzano e Toscana (oltre 13,3 milioni di abitanti) – raggiungono i livelli migliori con un indice di performance superiore al 50% del massimo ottenibile (rispettivamente 60%, 55%, 54% e 53%); sette regioni – Friuli Venezia Giulia, PA Trento, Emilia-Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Marche e Lombardia (19,3 milioni di abitanti) – si attestano fra il 45 e il 50%. “Rimandate” invece, con livelli fra il 37 e il 44%, Sardegna, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo e Puglia (circa 18,9 milioni di abitanti). Fortemente insufficienti, con livelli di performance inferiori al 35%, quattro regioni del Sud – Sicilia, Molise, Basilicata e Calabria (circa 7,5 milioni di abitanti). L’analisi è stata condotta in base a 20 indicatori articolati su cinque dimensioni: equità, appropriatezza, esiti, innovazione, economico-finanziaria e sociale.

 

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