È stato presentato ieri, domenica 16 giugno, presso l’Auditorium della Casa delle Figlie di San Paolo, a Roma, il progetto di scrollytelling sulla vita e le opere di suor Tecla Merlo. L’innovazione, che si mette a servizio della comunicazione, travalica gli stili di narrazione classici e permette tramite strumenti nuovi il racconto delle storie attraverso processi interattivi ed immersivi. “Lo scrollytelling – ha sottolineato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede – ci aiuta a capire che il digitale è per unire linguaggi, persone, memorie e coinvolgere in modo attivo, non solo passivo. È un bell’esempio di comunione tra chi lo ha pensato e chi lo utilizza. Dimostra che comunicazione e comunione sono intrinsecamente legate”.
A coadiuvare le Figlie di San Paolo in questa iniziativa la società Mediacor: “Attraverso ricerca storiografica, utilizzo delle fonti testuali, audio e video, raccolta di immagini di archivio, inchiesta giornalistica e impiego della tecnologia più aggiornata, viene messo a disposizione di tutti uno strumento di comunicazione del carisma e di evangelizzazione di estrema efficacia”. Sul palco dell’auditorium si sono alternati la superiora generale delle Figlie di San Paolo, suor Anna Caiazza, Paolo Ruffini e alcuni giornalisti e collaboratori di Mediacor. A concludere l’evento il Coro della diocesi di Roma ha proposto un concerto diretto da Emanuele Faiola e introdotto da mons Marco Frisina, con testi di suor Anna Maria Galliano. “Questo progetto è stato un sogno – ha dichiarato suor Anna Caiazza –. Ci è sembrato importante far conoscere questa donna che è stata capace di addentrarsi nel complesso mondo della comunicazione verso cui, specie ai tempi di suor Tecla, i sospetti all’interno della Chiesa erano ancora molti”.