Due tragedie si sono consumate ancora una volta nel Mar Mediterraneo, una sulla rotta del Mediterraneo orientale, con decine di dispersi tra le persone migranti partite dalla Turchia, i cui 11 superstiti sono arrivati oggi a Roccella Jonica in Calabria, e un’altra nel Mediterraneo centrale, i cui sopravvissuti sono sbarcati a Lampedusa. “Altri uomini, donne e bambini, in fuga da guerre, povertà, fame, conflitti, crisi umanitarie, che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere un futuro possibile in Europa – denuncia, in una nota, Save the Children -. Sono oltre 920 i morti e i dispersi in tutto il Mediterraneo solo nel 2024, pari a più di 5 persone al giorno, oltre 29.800 dal 2014 , in quella che si conferma essere ancora una volta la rotta più letale al mondo”.
I team di Save the Children sono intervenuti a Roccella Jonica e a Lampedusa fin dalle prime fasi dello sbarco per assicurare supporto e protezione alle persone sopravvissute.
“I minori migranti, soli o con le famiglie che tentano di raggiungere un luogo sicuro in Europa, affrontano pericoli di ogni sorta e sono esposti a rischi altissimi di violenza, tratta, sfruttamento fino a quello estremo di perdita della vita, come troppo spesso ci riportano le cronache. Save the Children rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee a un’assunzione di responsabilità affinché mettano al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie. Il recente G7 ha voluto assumere un impegno di contrasto ai trafficanti di esseri umani, ma a livello europeo tale impegno non può prescindere dall’attivazione di un sistema di ricerca e soccorso in mare. Tale impegno va accompagnato anche dall’apertura di vie regolari di accesso, tra cui corridoi umanitari e di evacuazione per le persone in fuga, ricongiungimenti familiari più rapidi e visti per studio”, ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children.