Mettere l’accento sull’antropologia, cioè direttamente sulla concezione dell’umano, abbandonando ogni contrapposizione preconcetta e ideologica, per capire le sfide (politiche, scientifiche, giuridiche, sociali) che attraversano l’attuale “cambio d’epoca”. Questo l’obiettivo del 1° Festival dell’”Umano tutto intero” che si terrà a Roma il 18 e il 19 giugno presso il Pio Sodalizio dei Piceni – in piazza di S. Salvatore in Lauro, 15 – organizzato da “Ditelo sui tetti” (Mt 10,27), un network di circa un centinaio di associazioni, che ha lo scopo di dare voce a un giudizio comune sulle dinamiche normative e “pubbliche”, che incidono sulla concezione dell’umano.
Un giorno e mezzo di condivisione, di convivialità e di ascolto reciproco, fra i presenti persone impegnate in moltissime “formazioni sociali”, quali, fra le altre, Marina Casini, Adriano Bordignon, Alessandro Chiarini, personalità politiche, di Governo e del sindacato, fra cui Eugenia Roccella, Antonio Tajani, Alfredo Mantovano, Giancarlo Giorgetti, Giuseppe Valditara, Maria Teresa Bellucci, Massimiliano Fedriga, Luigi Sbarra, Maria Elena Boschi, Maria Pia Garavaglia, Anna Maria Bigon, Carolina Varchi, Simona Baldassarre, Vincenzo Sanasi d’Arpe, Lorenzo Malagola, Guido Castelli, cardinali come Marcello Semeraro, Matteo Zuppi, Pietro Parolin, personalità della cultura, filosofi e intellettuali quali Stefano Zecchi, Luciano Violante, Luca Ricolfi, Antonio Polito, Giovanni Orsina, Claudia Navarini, Monica Ricci Sargentini, Mariolina Ceriotti Migliarese, Roberto Presilla, Francesco Botturi, Vittorio Possenti, Giulio Maira, Giulia Bovassi, Maurizio Sacconi, Marco Invernizzi, Domenico Airoma, Assuntina Morresi, Claudio Gentili, poeti come Davide Rondoni, musicisti come Paolo Jannacci, giornalisti come Lorenzo Bertocchi, Emanuele Boffi, Alessandra Ferraro, Safiria Leccese.
Al fondo e all’origine di tante questioni aperte nel dibattito pubblico italiano e mondiale, quale idea di uomo è in gioco? Il seminario intende porre in risalto “la questione antropologica, come chiave unitaria di lettura di numerosi temi bioetici ed esistenziali”. Infatti, si legge in una nota, “all’origine di crescenti problematiche che urgono in un dibattito mediatico e istituzionale sempre più compulsivamente condizionato dall’azione dei principali player culturali, nonché da inedite ipotesi legislative e giurisprudenziali, si scorge una stessa opzione antropologica, la cui filigrana deve essere finalmente illuminata. Se, cioè, l’’autodeterminazione’ diviene l’unico portato di ‘bene’ indicato da nuove norme, la coscienza sociale tutta si dirigerà progressivamente all’indifferenza verso la fragilità. Quale concezione dell’umano è invece più ragionevole? Come una antropologia integrale, dell’’uomo tutto intero’ (Wojtyla) determinerà riforme più adeguate allo sviluppo di tutti?”.
Sono previste sessioni plenarie alternate con sessioni tematiche, “staffette” per elencare i focus essenziali, nonché approcci multimediali, eventi con testimonial, poeti, musicisti e artisti. Vi sarà una esposizione di “Tavole sulle tracce dell’umano” dell’artista Francesco Astiaso Garcia e supporti multimediali su progetti per la vita, fino alla inedita serata di musica e poesia del 18 sera con Davide Rondoni.