Ieri, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi del Borgo al don Guanella a Roma, Giovanni Scifoni ha prestato la sua sferzante comicità per accompagnare una riflessione sul tema della serata: “i talenti”. Con l’aiuto di aneddoti della vita di Giovanni di Dio, l’attore ha condotto la platea a cogliere l’inganno in cui spesso può cadere il senso della nostra vita: “Avere o essere” il famoso dilemma di Erich Fromm.
“Non è vero che noi abbiamo dei talenti, nessuno ne ha, perché noi siamo talenti”, ha detto l’attore richiamando la figura del povero santo del 1500 che non possedeva nulla, e nonostante la sua palese fragilità psichica e l’evidente mancanza di disponibilità materiali, è passato alla storia come fondatore del Fatebenefratelli. L’esempio di Giovanni di Dio permette di uscire dagli schemi per entrare nel vivo della questione. “La differenza tra un talento espresso e uno inespresso – ha quindi concluso Scifoni – è la stessa differenza che c’è tra un tuffatore e un non tuffatore. Arrivato al trampolino uno fa il passo e l’altro no. Il talento è una persona che le cose le fa”.