Le Pontificie opere missionarie (Pom) di Spagna hanno presentato il loro rapporto di attività per il 2023. Il documento attesta che la Spagna è al primo posto nella classifica internazionale per l’invio di missionari e al secondo posto per l’invio di fondi veicolati alle missioni attraverso le Pontificie opere missionarie. La Spagna conta 9.932 missionari, 6.042 attivi e 3.890 in attesa di un nuovo incarico. Il 53% sono donne e il 47% uomini provenienti da 383 istituzioni diverse (diocesi, congregazioni, istituti, associazioni, ecc.). L’età media è di 75 anni. La maggior parte dei missionari della Chiesa spagnola (6 su 10) sono in America. Il Paese con la maggior presenza di missionari iberici è il Perù (582). Attraverso le Pom nel 2023 sono stati inviati 13 milioni di euro, raccolti durante le tre giornate missionarie del 2022 (Domund, Infanzia missionaria e Vocazioni native). In totale, 879 progetti hanno beneficiato di queste entrate facendo della Spagna il secondo Paese al mondo in termini di aiuti monetari, dietro solo agli Stati Uniti. “Non siamo una Ong che fa fronte alle necessità, siamo la parte della Chiesa che aiuta il Santo Padre ad adempiere al suo obbligo missionario”, ha affermato padre José María Calderón, direttore delle Pom spagnole. Il lavoro delle Pom si basa anche sull’animazione missionaria e sulla sensibilizzazione, per “rendere tutti i cristiani consapevoli che l’evangelizzazione non è solo compito dei missionari, ma di tutti i battezzati”, ha aggiunto il direttore Calderón.