Unità dei cristiani: card. Koch, “primato e sinodalità non sono due dimensioni ecclesiali concorrenti”

“Tutti i documenti concordano sulla necessità di un servizio di unità a livello universale, anche se i fondamenti e le modalità di questo servizio sono oggetto di diverse interpretazioni”. Lo ha detto il card. Kurt Koch, prefetto del Dicastero per l’unità dei cristiani, presentando – in sala stampa vaticana – il documento di studio “Il vescovo di Roma. Primato e sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica ‘Ut unum sint’”. “Una idea particolarmente interessante – ha proseguito – è che il ministero petrino del vescovo di Roma è intrinsecamente legato alla dinamica sinodale, così come l’aspetto comunitario che include tutto il popolo di Dio e la dimensione collegiale del ministero episcopale”. Tra le tappe future per i dialoghi teologici, ha fatto notare Koch, il testo propone di “promuovere la recezione dei risultati dei dialogo a tutti i livelli, e anche la connessione tra i dialoghi – locali e internazionali, officiali e non ufficiali, bilaterali e multilaterali, orientali e occidentali – in vista di un reciproco arricchimento”. Il documento, inoltre, suggerisce di “studiare in maniera congiunta il primato e la sinodalità, che non sono due dimensioni ecclesiali concorrenti, ma piuttosto due realtà reciprocamente costitutive”. Di qui la necessità di “una chiarificazione del vocabolario sulla questione, sia per i teologi che per il popolo di Dio”. Tra le proposte per un rinnovato esercizio del primato, il documento suggerisce “una rilettura o un commentario ufficiale del Vaticano I, una distinzione più chiara tra le differenti responsabilità del Papa, un rafforzamento della sinodalità della Chiesa cattolica ad intra e ad extra, in particolare in vista della commemorazione del 1700° anniversario del Concilio di Nicea, il primo Concilio ecumenico, nel 2025. Il Dicastero per l’unità dei cristiani, in collaborazione con la segreteria generale del Sinodo – ha annunciato Koch – ha intenzione di inviare il documento ai responsabili delle altre Chiese, al fine di perseguire la riflessione insieme.

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