Nel 2023 il 42,7% degli utenti che hanno fatto ricorso alle prestazioni sanitarie offerte da “Programma Italia” di Emergency erano pazienti extra Ue con permesso di soggiorno; il 35,7% pazienti extra Ue senza permesso di soggiorno; il 11,9% pazienti italiani; il 5,2% pazienti europei privi dei requisiti per l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale e il 3,2% pazienti europei con i requisiti per l’iscrizione al Ssn. È quanto emerge dai dati raccolti nel 2023 dall’associazione relative alle prestazioni erogate gratuitamente nei suoi ambulatori mobili e fissi in Sicilia a Marina di Acate, Santa Croce Camerina e Vittoria nel ragusano, in Sardegna a Sassari, in Campania a Castel Volturno (Ce) e nel quartiere Ponticelli a Napoli, in Calabria a Rosarno e Polistena (Rc), in Veneto a Marghera e in Lombardia a Milano e Brescia.
“Ci sono persone ‘straniere’ – spiega Michele Iacoviello, coordinatore degli ambulatori mobili di Programma Italia – che, pur essendo in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno in Italia, hanno difficoltà a ottenere requisiti come il codice fiscale, la residenza e il domicilio per potersi iscrivere al Ssn. In alcuni casi non sono a conoscenza del diritto ad accedere a forme di esenzione dalla spesa sanitaria e sono costrette a pagare prestazioni che sarebbero gratuite”.
Delle 42.525 prestazioni erogate, 19.908 sono prestazioni di mediazione socio-sanitaria, 10.887 prestazioni di medicina generale, 8.512 prestazioni infermieristiche, 1.852 prestazioni odontoiatriche, 849 colloqui con lo psicologo e 363 prestazioni pediatriche. “Deve fare riflettere il dato sulle prestazioni di mediazione, le più numerose: significa che – denuncia Sauro Forni, coordinatore degli infermieri di Programma Italia – sui territori ci sono ancora molte difficoltà amministrative e burocratiche che rendono difficile accedere direttamente alle strutture sanitarie. La burocrazia spesso rappresenta un ostacolo alla possibilità di curarsi. Inoltre circa il 58% dei pazienti supportati nel 2023 erano al loro primo incontro con gli ambulatori di Emergency a dimostrazione della capacità dell’organizzazione di intercettare le nuove forme di disagio e vulnerabilità”.