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Austria: terminata la plenaria dei vescovi. Sinodo ed elezioni europee al centro dei lavori. “Rafforzare la democrazia”

Con una messa celebrata nel santuario mariano nazionale di Mariazell, si è chiusa stamane l’assemblea plenaria estiva della Conferenza episcopale austriaca (Öbk). Tema centrale dei lavori è stato il processo sinodale globale avviato da Papa Francesco. Nel comunicato stampa conclusivo i vescovi hanno parlato di un “cambiamento culturale positivo nella Chiesa”, accolto con gratitudine e impegno in Austria. L’approccio dei vescovi a Mariazell non è stato un catalogo di richieste, ma “una sintesi delle discussioni sulla relazione del Sinodo mondiale che si sono svolte in forum e comitati qualificati in Austria negli ultimi mesi”. 14 le aree tematiche identificate come urgenti. La posizione delle donne nella Chiesa, l’orientamento missionario della Chiesa e una maggiore partecipazione all’interno della Chiesa sono state qualificate come priorità. Il metodo del “colloquio sinodale nello Spirito Santo”, che viene praticato sempre più spesso, si è rivelato particolarmente efficace: “Si tratta di una cultura del parlare aperto e dell’ascolto reciproco e di ciò che Dio vuole dirci oggi”. Un secondo ambito ha catalizzato i lavori dei presuli austriaci: una valutazione dei risultati del voto per il Parlamento europeo. Per i vescovi il “notevole calo dell’affluenza alle urne” è “preoccupante e dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutte le persone politicamente responsabili del Paese”. “La mancata affluenza alle urne può essere espressione di protesta, ma anche di sfiducia o insoddisfazione nei confronti della politica. I democratici seri non possono accettarlo. Tutte le forze politiche devono preoccuparsi innanzitutto di rafforzare la fiducia nell’ordine democratico”.

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