Papa Francesco: “la guerra è un fallimento della politica, non smettiamo di sognare la pace”

“Oggi, fare memoria di quell’evento è importante, specialmente alla luce di quanto purtroppo sta accadendo in Israele e in Palestina”. Lo ha detto il Papa, nel discorso pronunciato in occasione del decimo anniversario dell’invocazione per la pace in Terra Santa, nei Giardini vaticani, a dieci anni dallo storico analogo momento di preghiera voluto dal Santo Padre con l’allora presidente di Israele, Shimon Peres, e con il presidente dell’autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas – Abu Mazen. “Da mesi ormai assistiamo a una crescente scia di ostilità e vediamo morire sotto i nostri occhi tanta gente, tanti innocenti”, ha denunciato Francesco: “Tutta questa sofferenza, la brutalità della guerra, le violenze che essa scatena e l’odio che semina anche nelle generazioni future dovrebbero convincerci che ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato”. “La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male”, ha ribadito il Papa: “Per questo motivo, invece che illuderci che la guerra possa risolvere i problemi e portare alla pace, dobbiamo essere critici e vigilanti verso un’ideologia oggi purtroppo dominante, secondo cui il conflitto, la violenza e le fratture fanno parte del funzionamento normale di una società”. “In gioco ci sono sempre le lotte di potere tra i diversi gruppi sociali, gli interessi economici di parte, gli equilibrismi politici internazionali che mirano a una pace apparente, fuggendo dai problemi reali”, ha denunciato Francesco: “Invece, in un tempo segnato da tragici conflitti, c’è bisogno di un rinnovato impegno per edificare un mondo pacifico”. Di qui l’appello: “A tutti, credenti e persone di buona volontà, vorrei dire: non smettiamo di sognare la pace e di costruire relazioni di pace!”.

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