Spiritualità e preghiera di coppia: un “per sempre” di Dio Trinità che è Amore

Per comprendere la specificità della spiritualità di coppia è importante esplorare come Dio agisce nel divenire di una coppia, dal fidanzamento al matrimonio sacramento. Gesù è presente, per il Battesimo, in ciascuno dei due innamorati, e lo Spirito Santo si rende protagonista del crescere dell’amore, quando nel fidanzamento i due cominciano a pensare al “per sempre”. Lì essi iniziano a vivere qualche cosa della vita stessa di Dio Trinità che è Amore.

 

 

Per comprendere la specificità della spiritualità di coppia è importante esplorare come Dio agisce nel divenire di una coppia, dal fidanzamento al matrimonio sacramento. Gesù è presente, per il Battesimo, in ciascuno dei due innamorati, e lo Spirito Santo si rende protagonista del crescere dell’amore, quando nel fidanzamento i due cominciano a pensare al “per sempre”. Lì essi iniziano a vivere qualche cosa della vita stessa di Dio Trinità che è Amore. È il Signore che li chiama ad andare verso di Lui, attraverso l’esperienza dell’incontro con il fidanzato/a.  I due possono scoprire che nel loro stare insieme c’è un’altra chiamata, una vocazione dall’alto; per “uscire insieme” verso questo tu infinito di amore, del quale stanno iniziando a pregustare alcuni aspetti. Quando la coppia sceglie di “sposarsi in chiesa”, non è sola, in quanto Gesù sceglie di unirsi a loro, per farli vivere dentro l’infinitezza del Suo amore, anche se loro non ne sono consapevoli perché non preparati. Con la grazia del sacramento delle nozze, la coppia è chiamata a vivere la vocazione per una missione nella Chiesa. Gesù si unisce, con il rito delle nozze, a chi ha scelto di sposarsi in chiesa per stare con loro e condurli, quando e se vorranno, alle vette più alte dell’amore coniugale, con Lui (AL 316). Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 1642, questo è espresso con le seguenti parole: “Ora il Salvatore degli uomini e Sposo della Chiesa viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del Matrimonio. Egli rimane con loro”. San Giovanni Paolo II, nell’incontro con le famiglie del 20 ottobre 2001 lo pronuncia con queste parole: “Sì, care famiglie, “lo Sposo è con voi!”. Da questa presenza, accolta e corrisposta, scaturisce quella particolare e straordinaria forza sacramentale che trasforma la vostra intima unione di vita in segno efficace dell’amore tra Cristo e la Chiesa”. Papa Francesco più volte conferma questa verità in AL 73, 121, 315.La Presenza amante di Gesù, trasfigura la vita spirituale degli sposi perché li chiama continuamente alla relazione con Lui. La vita spirituale degli sposi è esattamente questo: acconsentire alla richiesta dello Sposo Gesù, presente e innamorato, che chiama la coppia a unirsi a Lui. Allora tutto l’ordinario degli sposi cristiani, diventa risposta all’ Amore di Gesù che li precede e li chiama. La preghiera di coppia in particolare diventa un’opportunità di crescita continua nell’intima unità con lo Sposo, fino al momento straordinario dell’Eucaristia quando gli sposi, che sanno bene cosa significhi diventare una carne sola, uniscono il proprio corpo con quello glorioso di Gesù. Tuttavia esiste anche un altro modo per unirsi alla Sua anima e al Suo cuore: pregare con Lui. Gli sposi hanno la grazia di unirsi alla preghiera di Gesù, passando dal pregare Gesù, dal pregare come Gesù, al pregare con Gesù. Egli continua ad essere il Salvatore e, attraverso gli sposi, continua la Sua preghiera al Padre. Pregare con Gesù, con il Suo cuore, con il Suo Spirito, significa condividere la Sua passione per l’umanità, condividere con Lui la volontà di comunicare l’amore ad ogni persona “perché che nessuno vada perduto” (Gv 6,12).

Il Vangelo ci racconta di Gesù che si ritira in luoghi solitari per stare in intimità con il Padre, e proprio questo è il presupposto del pregare con Gesù: gli sposi esprimono la loro realtà più profonda nel cercare questa intimità insieme a Gesù verso il Padre, nella forza dello Spirito, per abitare nella Trinità, là dove sono nati, dove sono stati pensati, là dove torneranno.

Pregare con Gesù vuol dire:

  • lodare e benedire con Lui, donando la possibilità a Gesù, su questa terra, di continuare a lodare il Padre. La coppia si unisce a Gesù che dice al Padre: “Io ti ho glorificato sulla terra” (Gv 17,4).
  • Intercedere con Gesù che abita la coppia di sposi, Colui che, come ci dice San Paolo “sta alla destra di Dio e intercede per noi” (Rm 8,34). Lui prega per ogni persona sulla terra, a partire dai battezzati, fino ai più lontani, che desidera portare nell’unità col Padre.
  • Pregare nelle sofferenze con Gesù, e questo consente ancor più di viverle con Gesù crocifisso, facendole diventare offerta di amore per continuare con Lui la salvezza del mondo.
  • Affidarsi al Padre, dire con Lui “Sia fatta la Tua volontà” che significa pensare, davanti ad ogni situazione, come Gesù si muoverebbe; affidandosi al Padre, come ha fatto e come ci ha insegnato durante la Sua vita terrena.
  • Con Gesù continuare ad invocare il dono dello Spirito Santo sulla Chiesa e sull’umanità. Quale risonanza potrebbe avere nel cuore del Padre ascoltare Gesù che mediante la voce degli sposi, invoca lo Spirito Santo.

Questo percorso di preghiera degli sposi insieme a Gesù che è presente tra loro, apre gli spazi ad una grande crescita nell’amore. Come afferma Amoris Laetitia al n. 317: “Coloro che hanno desideri spirituali profondi non devono sentire che la famiglia li allontana dalla crescita nella vita dello Spirito, ma che è un percorso che il Signore utilizza per portarli ai vertici dell’unione mistica”. Non c’è nulla che possa impedire agli sposi di arrivare ai vertici dell’Amore, e la strada di pregare con Gesù è certamente una delle vie che li conduce a questa unione mistica, ad amare come Cristo ama la sua Chiesa.

Per approfondire queste tematiche, vedi testo: Un po’ di tempo per Dio e per noi due (R. Bonetti, ed. Porizuncola, 2022).

(*) presidente della Fondazione Famiglia Dono Grande,

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